(1994)
L'insostenibile leggerezza dell'essere
con Cristiano Cattin e Antonia Bertagnon
coro Marcello Ferrari, Francesco Piva, Nadia Poletti, Vilma Sigolo, Roberto Ragazzoni, Marco Farinella, Fiorella Tommasini
musica e regìa Massimo Munaro
prima rappresentazione: Rovigo, Teatro di Casa Serena, gennaio 1994
Ripresa 2007
Tomas e Tereza Mario Previato e Chiara Elisa Rossini
Coro Diana Ferrantini, Natascia Tommasini, Katia Raguso, Alessio Papa, Cinzia Cavallaro, Silvia Cova, Michele Muradore
chitarra elettrica Paolo Finotello
assistenza e cura Fiorella Tommasini
drammaturgia musica e regia Massimo Munaro
Questo lavoro nasce come studio teatrale nel 1994. Il lavoro viene riproposto oggi, a tredici anni dalla sua creazione, per il ventennale della nascita del gruppo (1987).
La storia di Tomas e Tereza, che è la storia di una relazione di coppia raccontata da Milan Kundera nell'omonimo romanzo, è immersa nel flusso della grande Storia: Siamo nella Cecoslavacchia dell'invasione Russa del 1968, e questa vicenda collettiva non solo fa da sfondo, ma nutre e da significato a quella privata. Anche qui - dopo le esperienze de "La città chiusa" e di "Una sola moltitudine" - ci siamo trovati a dover risolvere la dialettica tra una storia individuale e un dramma collettivo.
In questo lavoro abbiamo pensato all'utilizzazione di un Coro, quasi a recuperare la funzione che esso aveva agli albori del teatro: un uditorio multiplo di presenze che circonda i personaggi principali del dramma e da risposta e risonanza ad ogni moto ed esplosione delle loro passioni. Il coro sogna e mormora accovacciato a fianco della statua che parla. E' esso stesso statua. E' possibile fare esplodere la narrazione e ricomporla sotto il flusso guida della poesia? Questa è stata ancora una volta la nostra scommessa.
L'ultimo movimento dell'ultimo quartetto di Beethoven è scritto su due motivi: Muss es sein? (deve essere?) – Es muss sein (deve essere!). Perché il senso delle sue parole fosse del tutto chiaro, Beethoven scrisse in testa all'ultimo movimento le parole: "Der schwer gefasste Entschluss": la risoluzione presa con difficoltà, la grave risoluzione.
La grave risoluzione è unita alla voce del destino (Es muss sein); pesantezza necessità e valore sono tre concetti intimamente legati: solo ciò che è necessario è pesante, solo ciò che pesa ha valore.
L'idea dell'eterno ritorno accomuna Nietzche all'eroe Beethoveniano: la grandezza di un uomo risiede nel fatto che egli porta il suo destino come Atlante portava sulle spalle la volta celeste. All'antitesi di questo pensiero in Parmenide la leggerezza assume un valore positivo. Come per Orazio la fugacità dell'esistenza va colmata fino in fondo con la pienezza del semplice esistere.
Milan Kundera