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ESITI BANDO PROGETTO VENE.RE
Concluso il processo di selezione del bando Vene.Re: la selezione è avvenuta su un totale di 115 proposte ricevute da artisti residenti e attivi in Triveneto; selezionato il progetto della Compagnia Bus 14 composta da Alessandro Businaro, Stefano Fortin e Chiara Businaro.
Ancora un ottimo risultato quello registrato dal bando promosso dalla rete Vene.Re - Residenze Venete in Rete, che unisce le tre residenze Artisti nei territori riconosciute dalla Regione Veneto e dal MIC-Ministero della Cultura: Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming.
Alla sua seconda edizione, infatti, il bando registra un successo ancora maggiore dello scorso anno: se già nella passata edizione erano state quasi 70 le proposte ricevute, quest’anno si sale ad oltre 100 artisti interessati a beneficiare di 45 giorni di residenza in Veneto.
Visto il successo del bando lanciato nel 2022, infatti, a dicembre 2023 i tre soggetti veneti Artisti nei territori avevano deciso di rilanciare il bando Vene.Re. Il fine della call, in continuità con la passata edizione, era quello di selezionare congiuntamente un’artista o compagnia residente e attiva in Triveneto, da ospitare in residenza per un totale di 45 giorni suddivisi in modo equo tra i partner della rete.
Il bando ha visto la partecipazione di ben 115 artisti e compagnie provenienti da Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, mostrando un panorama inaspettato di artisti giovani e affermati interessati a beneficiare di un lungo periodo di residenza sul territorio.
Come affermano i referenti della rete “Il bando Vene.Re continua a rivelarci un territorio fertile in creatività artistica ma bisognoso di spazi in cui ricercare e mettersi alla prova. Alla vivacità nell’ambito della produzione culturale, non corrisponde infatti una adeguata disponibilità di spazi,
fisici e progettuali, necessari al suo emergere e al suo consolidarsi: si rivela dunque assolutamente necessario per il benessere del settore, rafforzare e implementare i progetti di residenza artistica e investire affinché la loro connessione sia sempre più strutturata.”
Sulle 115 proposte pervenute, i direttori e consulenti artistici delle tre strutture hanno selezionato il progetto della Compagnia Bus 14, composta da Stefano Fortin (dramaturg, classe 1989, formatosi all'Accademia dello Stabile del Veneto), Alessandro Businaro (regista, classe 1993, formatosi alla Scuola di teatro Galante Garrone e all'Accademia Silvio d'Amico) e Chiara Businaro (assistente alla regia e alla drammaturgia, classe 1999, formatasi all’Accademia Silvio D’Amico).
Bus 14 utilizzerà i 45 giorni di residenza offerti dal bando per lavorare su Pay-per-view, un progetto partecipativo sul tema della sopravvivenza di un trentenne privilegiato che si muove all’interno di un mondo precario in cui solo il potere del denaro permette di salvarsi.
Come raccontano Businaro e Fortin, “Nel 2017 sul Messaggero del Veneto venne pubblicata una lettera di un 30enne friulano di nome Michele che, a causa di una società non in grado di offrirgli un mondo all’altezza delle sue aspettative, decise di suicidarsi. Vogliamo partire da questa lettera per indagare, anche attraverso interviste da realizzare a giovani adulti, quali siano i meccanismi più spietati all’interno della corsa alla sopravvivenza, capendo assieme agli intervistati quanto il denaro possa diventare un elemento fondamentale per la salvaguardia del proprio benessere psicologico e fisico.”
Nel corso del 2024, i due artisti avranno così modo di lavorare negli spazi messi a disposizione dai tre soggetti per un totale di 45 giorni, di cui 15 a Rovigo, 15 a Vicenza e 15 a Bassano del Grappa. In ciascun luogo di residenza sarà realizzato uno sharing, durante il quale verrà mostrato al pubblico lo sviluppo della ricerca.
Il progetto Vene.Re: Residenze Venete in Rete mette in relazione i tre soggetti riconosciuti dal MiC - Ministero della Cultura e dalla Regione Veneto come residenze Artisti nei territori del Veneto: Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming.
I tre partner, considerato il reciproco interesse a collaborare con azioni sinergiche sul territorio regionale, intendono realizzare diversi progetti di ricerca e produzione per la creazione contemporanea attraverso lo strumento delle residenze artistiche come laboratori sperimentali delle arti sceniche. Dopo aver realizzato diversi momenti d’incontro e confronto sull’attività di residenza realizzata da ciascuno e dopo aver condiviso alcuni sharing degli artisti ospitati, a partire dal 2022 la rete promuove un bando che mira a sostenere la ricerca artistica di un/un’artista, compagnia, emergente o consolidata del Triveneto, con l’intento di ospitare un originale processo di creazione della durata globale di 45 giorni, prevedendo una restituzione presso le sedi di ciascun partner.
Progetto CURA 2024 torna con il nuovo bando per l'assegnazione di residenze interregionali. Il progetto CURA ha come obiettivo principale quello di prendersi cura degli artisti e delle compagnie italiane sostenendo la loro crescita e le nuove ricerche artistiche che segneranno il futuro del panorama nazione dello spettacolo dal vivo.
potranno partecipare al bando le compagnie e artisti che propongono un lavoro già parzialmente strutturato ma ancora in fase di sviluppo e che, di conseguenza, non abbia ancora debuttato nella sua forma definitiva e non preveda di debuttare prima del periodo di residenza.
PROGETTO CURA 2024 - ANNUNCIO VINCITORI
Sono dieci gli/le artisti/compagnie selezionati per partecipare a PROGETTO CURA 2024. In seguito ad un'attenta valutazione i sedici partner hanno decretato i vincitori che verranno ospitati nelle rispettive residenze per dedicarsi alla realizzazione dei loro progetti creativi.
Dopo essersi consulati e dopo aver valutato 333 candidature e i partner del Progetto CURA 2024, coordinati da IDRA Teatro, hanno deciso i progetti vincitori dando possibilità di effettuare 10 attraversamenti artistici interregionali in 16 spazi di residenza.
Le compagnie ed artisti vincitori sono:
1. Sara Vilardo con Sirene
Attraversamenti:
- IDRA Teatro (Brescia)
- Teatri di Vita (Bologna)
- Teatro del Lemming (Rovigo)
2. Bernardo Casertano con Che buffi saremo se non ci avranno nemmeno avvisati
Attraversamenti:
- Elsinor Centro di Produzione Teatrale / Teatro Cantiere Florida (Firenze)
- Teatro Akropolis (Genova)
3. Can Bagnato con Diva all'Opera
Attraversamenti:
- Teatri di Vita (Bologna)
- Florian Metateatro Progetto Oikos (Pescara)
4. Claudio Fidia con In via del tutto eccezione
Attraversamenti:
- Settimo cielo / Periferie Artistiche Centro di Residenza della Regione Lazione (Arsoli, RM)
- DRACMA Centro Sperimentale D'arti Sceniche (Polostena, RC)
5. Dimore Creative con Tecniche di lavoro di gruppo. Appunti per uno Schiuma Party
Attraversamenti
- La Contrada Teatro stabile di Trieste sas Impresa sociale (Trieste),
- Settimo cielo / Periferie Artistiche Centro di Residenza della Regione Lazio (Arsoli, RM)
6. Gloria Dorliguzzo con Butchers
Attraversamenti:
- Teatri Associati Napoli (Napoli)
- Arti e Spettacolo Imprese Sociale s.r.l ( San Demetrio ne' Vestini, AQ)
7. LAR - Le Api Randagie con Kevin
Attraversamenti:
- Associazione Ideagorà / Prog. Performing Lands 2.0 (Serralunga D'Alba, CN)
- Residenza Arte Transitiva / Officine CAOS (Torino)
8. Michela Aiello con Prayer [for Quiet]
Attraversamenti:
- DRACMA Centro Sperimentale D'arti Sceniche (Polistena, RC)
- CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia (Udine)
9. Nunzia Picciallo con Lemmy B.
Attraversamenti:
- PARC Performing Arts Research Centre Fabbrica Europa (Firenze)
- La Contrada Teatro stabile di Trieste sas Impresa sociale (Trieste)
10. Primo amore con Carmen
Attraversamenti:
- Civilleri Lo Sicco / Mare Memoria Via / Genìa laboratorio artisti Palermo (Palermo)
- Associazione Ideagorà / Prog. Performing Lands 2.0 ( Serralunga D'Alba, CN)
i partner, dislocati su tutto il territorio nazionale, sono: Arti e Spettacolo Impresa Sociale s.r.l (San Demetrio ne' Vestini, AQ), Civilieri Lo Sicco / Mare Memoria Via / Genìa laboratorio artisti Palermo (Palermo), CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli - Venezia Giulia (Udine), DRACMA Centro Sperimentale D'arti Sceniche (Reggio Calabria), Elsinor Centro di Produzione Teatrale / Teatro Cantiere Florida (Firenze), Florian Metateatro Progetto Oikos (Pescara), Associazione Ideagorà / Prog. Performing Lands 2.0 (Serralunga D'Alba, CN), IDRA Teatro (Brescia), La Contrada Teatro stabile di Trieste sas Impresa sociale (Trieste), PARC Performing Arts Research Centre / Fabbrica Europea (Firenze), Residenza Arte Transitiva / Officine CAOS (Torino), Settimo Cielo / Periferie Artitistiche Centro di residenza della Regione Lazio (Roma), Teatri Associati Napoli (Napoli), Teatri di Vita (Bologna), Teatro del Lemming (Rovigo), Teatro Akropolis (Genova)
www.progettocura.it
Facebook: https://it-it.facebook.com/ProgettoCuraResidenze/
La Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, il Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e il Teatro del Lemming sono stati riconosciuti come titolari di residenza Artisti nei Territori per il triennio 2022-2024 dal MiC – Ministero della Cultura e dalla Regione Veneto. I tre partner, considerato il reciproco interesse a collaborare con azioni sinergiche sul territorio regionale, intendono realizzare diversi progetti di ricerca e produzione per la creazione contemporanea attraverso lo strumento delle residenze artistiche come laboratori sperimentali delle arti sceniche.
L’obiettivo del Bando è quello di sostenere la ricerca artistica di un/un’artista, compagnia, emergente o consolidata del Triveneto, con l’intento di ospitare un originale processo di creazione della durata globale di 45 giorni, prevedendo una restituzione presso le sedi di ciascun partner.
Progetto CURA 2024 torna con il nuovo bando per l'assegnazione di residenze interregionali. Il progetto CURA ha come obiettivo principale quello di prendersi cura degli artisti e delle compagnie italiane sostenendo la loro crescita e le nuove ricerche artistiche che segneranno il futuro del panorama nazione dello spettacolo dal vivo.
potranno partecipare al bando le compagnie e artisti che propongono un lavoro già parzialmente strutturato ma ancora in fase di sviluppo e che, di conseguenza, non abbia ancora debuttato nella sua forma definitiva e non preveda di debuttare prima del periodo di residenza.
il bando CURA prevede la selezione di minimo 8 progetti che realizzeranno una coppia di attraversamenti di residenza tra febbraio e dicembre 2024.
è possibile consultare il bando sul sito:
NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA
Laboratorio teatrale I CINQUE SENSI DELL'ATTORE
Partendo dall’immaginario dantesco narrato nel Primo Canto dell’Inferno (Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura), si lavorerà sul tema del viaggio come passaggio dall’infanzia all’età adulta: il viaggio dantesco diventerà metafora del percorso di maturazione dell’identità che contraddistingue l’adolescenza con tutte le trasformazioni, le criticità e il senso di smarrimento che essa implica.
Attraverso l’originale metodo di lavoro del Teatro del Lemming, I Cinque Sensi Dell Attore, il laboratorio permetterà agli studenti di attraversare il poema dantesco in prima persona: che cos’è l’Inferno per me? Chi è la mia Beatrice? Chi è il mio Virgilio? Dove colloco un Paradiso possibile per cui abbia senso attraversare i primi due regni dell’oltretomba?
Il metodo utilizzato ruota attorno ai principi dell’ascolto, dell’adeguamento e del dialogo. Nel trentennale lavoro della Compagnia, infatti, l’attore (e, in questo caso, ogni singolo allievo di ciascuna classe coinvolta) deve essere inteso prima di tutto come una guida: il suo compito, di conseguenza, è quello di essere in ascolto dei compagni, sapersi adeguare a loro e riuscire così a stabilire una relazione incentrata sul dialogo. Questi tre principi fondamentali andranno poi sviluppati in quattro direzioni diverse: su di sé, sugli altri, sullo spazio, sui compagni. Lo strumento principale d’indagine attorno a questi tre principi sarà il corpo, che verrà esplorato in tutti i suoi sensi: vista, udito, tatto, olfatto e gusto.
Questo particolare metodo di lavoro risulta essere particolarmente efficace con i ragazzi, poiché, permettendo di lavorare come gruppo e di concentrarsi sulla relazione, favorisce l’immedesimazione nell’emotività degli altri, aiutando il singolo a percepire la complessità del suo mondo interiore come una dimensione umana collettiva e non unicamente individuale.
Incontrare il Teatro è un’esperienza formativa a tutte le età, ma è ancor più necessaria e fondante in età adolescenziale. Il Teatro ci permette infatti di incontrare noi stessi in un processo di conoscenza, accettazione e affermazione del Sé, offrendoci una maggiore consapevolezza dei nostri limiti e delle nostre potenzialità ancora inesplorate. Prevedendo sempre la presenza fondamentale di un TU (in questo caso i compagni), esso ci permette di realizzare tutto ciò non a prescindere dagli altri, ma CON gli altri. Il Teatro, indagato attraverso la poetica del Teatro del Lemming e la metodologia dei Cinque Sensi, ci offre una grandissima occasione, sempre più rara al giorno d’oggi: quella di metterci in gioco in una situazione protetta, permettendoci così di relazionarci in modo vero ed autentico con gli altri. L’iniziativa intende dunque:
- Permettere agli studenti di avere maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, imparando a ascoltare se stessi e gli altri.
- Favorire una messa in gioco reale, stimolando i ragazzi ad esporsi all’interno di un ambiente protetto e a non assumere atteggiamenti stereotipati e omologanti.
- Imparare a riconoscere l’adolescenza come un rito di passaggio collettivo e non come un’affermazione del proprio ego a discapito della personalità degli altri.
- Rendere i ragazzi soggetti di un’esperienza, favorendo l’immedesimazione con le materie di studio (in questo caso la prima cantica dantesca).
Il progetto si rivolge a tre classi della scuola secondaria di primo grado e a tutte le classi della scuola secondaria di secondo grado.
Pubblichiamo il bando per l’ammissione al Corso di Alta Formazione I CINQUE SENSI DELL’ATTORE che si terrà a Rovigo presso il Teatro Studio durante cinque settimane tra ottobre 2023 e febbraio 2024.
Il corso è finalizzato alla formazione di attori, danzatori e performer, guidati dal regista Massimo Munaro e da alcuni attori del Teatro del Lemming, attraverso il metodo di lavoro creato dalla Compagnia e denominato, appunto, “I cinque sensi dell’attore”.
Il laboratorio terminerà con la realizzazione di uno Studio Teatrale ispirato alle TROIANE di Euripide, che sarà presentato al Teatro Studio di Rovigo in prima nazionale all'interno della Rassegna VISIONI nei giorni 16, 17 e 18 febbraio 2024, fornendo così ai partecipanti l’occasione di acquisire competenze direttamente in scena all’interno di una drammaturgia compiuta. La frequenza al Corso è obbligatoria. Il numero massimo di iscritti è fissato in 20.
La partecipazione al Corso è gratuita. Spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico degli allievi. È previsto il collocamento e il compenso per le giornate di spettacolo.
E' possibile presentare la propria candidatura, attraverso le modalità indicate nel bando, entro il 3 settembre 2023.
We publish the announcement for admission to the FIVE SENSES OF THE ACTOR Advanced Training Course which will be held in Rovigo at the Teatro Studio for five weeks between October 2023 and February 2024.
The course is aimed at training actors, dancers and performers, led by director Massimo Munaro and some actors of the Teatro del Lemming, through the working method created by the Company and called "The five senses of the actor".
The workshop will end with the creation of a new work inspired by Euripides' TROJANS, which will be presented in Rovigo (at Teatro Studio) as a national premiere on 16, 17 and 18 February 2024, thus providing participants with the opportunity to acquire skills inside a complete dramaturgy. Attendance in the course is mandatory. The course is open to a maximum of 20 participants.
Participation is free. Travel, board and lodging expenses have to be paid by the students. It’s provided placement and remuneration for the days of performance.
It is possible to submit your application, using the methods indicated in the call, by 3 September 2023.
Le parole perdute di Matilde Vigna è il progetto selezionato per il bando Vene.Re - Residenze Venete in Rete, che unisce le tre residenze Artisti nei territori riconosciute dalla Regione Veneto e dal MIC-Ministero della Cultura: Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e Teatro del Lemming.
Il progetto presentato da Matilde Vigna, attrice rodigina diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Valter Malosti, Premio Ubu 2019 come miglior attrice under 35 e Premio Eleonora Duse attrice emergente nella stagione 2020/21, affronterà il tema della perdita del linguaggio, attraverso l’incrocio di diverse storie.
Nel corso del 2023, da agosto a novembre, l’attrice avrà infatti modo di lavorare assieme ai suoi compagni (oltre a lei in qualità di attrice e regista, il progetto coinvolge come co-regista Anna Zanetti, come dramaturg Greta Cappelletti, Umberto Camponeschi come light designer e Alessio Foglia in qualità di sound designer) negli spazi messi a disposizione dai tre soggetti per un totale di 45 giorni, di cui 15 a Rovigo, 15 a Vicenza e 15 a Bassano del Grappa. In ciascun luogo di residenza, l’artista realizzerà uno sharing in cui mostrerà al pubblico lo sviluppo della sua ricerca.
Vene.Re: Residenze Venete in Rete è il progetto di sostegno alla creazione nelle arti sceniche dei tre soggetti titolari di residenza Artisti nei Territori, La Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, il Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e il Teatro del Lemming. Attraverso il progetto singoli artisti o compagnie residenti in Veneto, Friuli - Venezia Giulia e Trentino - Alto Adige possono essere ospitati in residenza artistica per 45 giorni e presentare una restituzione presso le sedi di ciascun partner.
Per partecipare è necessario inviare una domanda attraverso il form https://forms.gle/h3LXWQe4cpKDt78TA entro il 31 gennaio 2023.
IPSE DIXIT è la raccolta di interviste inaugurata dal Centro di Produzione e Ricerca del Teatro del Lemming. Abbiamo deciso di creare una rubrica che permettesse al pubblico e agli addetti ai lavori di avere un piccolo approfondimento sugli ospiti e gli spettacoli che di volta in volta frequentano la nostra programmazione. Questo progetto è iniziato a marzo del 2016 e prosegue tutt'ora.
Qui le interviste in ordine cronologico, mentre di seguito l'elenco degli artisti e delle compagnie: Aurora Kellermann, Azul Teatro, Bernardo Casertano, Bolognini / Costa, Cada Die Teatro, Cantiere Artaud, Cantieri Teatrali Koreja, Carichi Sospesi, Centro Teatrale Umbro, Che cos'é la poesia?, Chille de la Balanza, DOYOUDaDA, Fabio Liberti / Emanuele Rosa, Farmacia Zoo:é, Florian Metateatro, Il mutamento / Zona Castalia, Ilaria Drago, Instabili Vaganti, Livello 4, Maria Chiara Pederzini, Maria Luisa Usai, N.O. (dance first think later), Pippo di Marca, Qui e Ora Residenza teatrale, Roberto Latini, Romina Zangirolami, Rueda Teatro, Simone Capula, SlowMachine, Stalker Teatro, Teatr A Part, Teatri di Vita, Teatro Invito, Teatro Magro, Teatro Nucleo, Teatro Sotteraneo, Thierry Parmentier, Mirandola - Ferrari - Facco, Welcome Project
Pubblichiamo il bando per l’ammissione al Corso di Alta Formazione I CINQUE SENSI DELL’ATTORE che si terrà a Rovigo presso il Teatro Studio durante sette settimane tra ottobre 2022 e giugno 2023.
Il corso è finalizzato alla formazione di attori, danzatori e performer, guidati dal regista Massimo Munaro e da alcuni attori del Teatro del Lemming, attraverso il metodo di lavoro creato dalla Compagnia e denominato, appunto, “I cinque sensi dell’attore”.
Il laboratorio terminerà con la realizzazione di uno spettacolo ispirato all’ILIADE di Omero, che sarà presentato a Rovigo in prima nazionale al Festival Opera Prima XIX nei giorni 9, 10 e 11 giugno 2023, fornendo così ai partecipanti l’occasione di acquisire competenze direttamente in scena all’interno di una drammaturgia compiuta. La frequenza al Corso è obbligatoria. Il numero massimo di iscritti è fissato in 20.
L’iscrizione e la partecipazione al Corso è gratuita. Spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico degli allievi. È previsto il collocamento e il compenso per le giornate di spettacolo.
E' possibile presentare la propria candidatura, attraverso le modalità indicate nel bando, entro il 12 settembre 2022.
We publish the announcement for admission to the FIVE SENSES OF THE ACTOR Advanced Training Course which will be held in Rovigo at the Teatro Studio for seven weeks between October 2022 and June 2023.
The course is aimed at training actors, dancers and performers, led by director Massimo Munaro and some actors of the Teatro del Lemming, through the working method created by the Company and called "The five senses of the actor".
The workshop will end with the creation of a new work inspired by Homer's ILIADE, which will be presented in Rovigo as a national premiere at the Opera Prima XIX Festival on 9, 10 and 11 June 2023, to provide participants with the opportunity to acquire skills directly on stage within a completed dramaturgy. Attendance to the course is compulsory. The maximum number of subscribers is set at 20.
Registration and participation is free. Travel, board and lodging expenses are borne by the students. Placement and remuneration for show days are foreseen.
It is possible to submit your application, using the methods indicated in the call, by 12 September 2022.
Massimo Munaro su Pantagruel parla del libro LA TETRALOGIA DEL LEMMING IL MITO E LO SPETTATORE con Katia Ippaso.
Qui l'intervista
Ecco il video del laboratorio teatrale per le classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado "Giovanni Bonifacio" di Rovigo realizzato tra aprile e giugno 2021.
Il progetto è stato curato dal Teatro del Lemming, ringraziamo i docenti e il personale scolastico
Caro spettatore,
siamo felici di annunciare l'uscita del libro di Massimo Munaro La Tetralogia del Lemming. Il mito e lo spettatore, Ed. Il Ponte del Sale.
Il libro raccoglie i testi e le testimonianze di quattro storici lavori del Teatro del Lemming: Edipo, Dioniso e Penteo, Amore e Psiche, Odisseo, più le due postfazioni alla Tetralogia, A Colono e L’Odissea dei Bambini.
Il racconto – anche attraverso le posizioni articolate della critica, le lettere di tanti spettatori e i diari di lavoro degli attori – disegna un’avventura teatrale e umana fra le più singolari degli ultimi decenni. Al centro di questi lavori c’è la potenza sempre attuale del mito e c’è lo spettatore che, nel suo diretto coinvolgimento sensoriale, assume qui, per la prima volta anche in senso drammaturgico, il ruolo di protagonista.
La Tetralogia si pone innanzitutto come interrogazione al teatro. Interroga la sua natura, la sua attualità, la sua funzione. E lo fa rimettendo in questione e ridefinendo in modo radicale i suoi elementi strutturali: l’attore, lo spettatore, lo spazio scenico, la drammaturgia – conservando una radicalità irriducibile, un punto di vista che abolisce ogni abitudine e che rifiuta ogni mediazione. Essa rappresenta, nella storia del Teatro del Lemming, un punto insieme di arrivo e di partenza, il manifesto di un credo teatrale, del tutto antitetico ad un mondo che invece continua a muoversi in direzione opposta.
"Questo teatro è così importante, così necessario, così rivoluzionario che non sai se è parte di un’era passata che abbiamo perso e che rimpiangeremo o se è l’avanguardia, l’antagonista dell’era in cui stiamo entrando”.
Se vuoi acquistare il libro segui questo link oppure lo puoi trovare in tutte le librerie, anche online.
Puoi ascoltare le musiche composte da Massimo Munaro per gli spettacoli della Tetralogia su Spotify seguendo questo link.
L'archivio di interviste realizzate per IPSE DIXIT si arricchisce con i contributi di Luca Radelli di Teatro Invito, ospite in Teatro Studio con lo spettacolo Bartleby nell'aprile 2019 e con Massimiliano Donato del Centro Teatrale Umbro che ha portato in scena Amleto, l'archivio delle anime al Teatro Studio nel marzo 2019.
Qui il link all'elenco completo.
Sono online nuovi video per IPSE DIXIT con le interviste a Vasco Mirandola, Camilla Ferrari, Giulia Flacco, a Livello 4, a Welcome Project, a Farmacia Zoo:é. I video sono stati realizzati durante il periodo di residenza artistica al Teatro Studio oppure in occasione dell'ospitalità in stagione.
IPSE DIXIT è la raccolta di interviste con alcuni degli artisti che di volta in volta ospitiamo al Teatro Studio. Qui il link all'elenco completo.
Sono online due nuovi video per IPSE DIXIT con le interviste a Simone Capula ed a Fabio Liberti ed Emanuele Rosa. Entrambi i video sono stati realizzati durante il loro periodo di residenza artistica al Teatro Studio per il progetto "IN METAMORFOSI - residenze per la ricerca teatrale" del Teatro del Lemming.
IPSE DIXIT è la raccolta di interviste con alcuni degli artisti che di volta in volta ospitiamo al Teatro Studio. Qui il link all'elenco completo.
Cari spettatori,
con rammarico vi annunciamo che la stagione VISIONI novembre-dicembre 2020 non potrà avere luogo in Teatro Studio a Rovigo a causa del DPCM del 24 ottobre, che, come sapete, prevede la sospensione di tutti gli spettacoli. Siamo dunque costretti a chiudere nuovamente al pubblico lo spazio di viale Oroboni che negli ultimi anni ha fatto avvicinare al teatro contemporaneo studenti del liceo, giovani, appassionati dell’arte in tutte le sue forme, proponendosi come un presidio culturale della città.
In questi giorni, sono affissi a Rovigo i manifesti di lancio della nostra rassegna, che avrebbe dovuto animare il Teatro Studio fino a Natale: in parte si trattava di spettacoli che avrebbero già dovuto essere presentati nella prima parte dell’anno ma che erano stati bloccati dal precedente lockdown; in parte si trattava di eventi inediti, volti a divulgare la cultura sul territorio. Avevamo pianificato una campagna di comunicazione che prevedeva, inoltre, anche la distribuzione di flyer già andati in stampa e tante altre piccole azioni che annunciavano che, dopo il successo del Festival Opera Prima di settembre, eravamo pronti a riaprire il Teatro Studio, per nutrirci nuovamente di cultura assieme.
Ringraziamo l’associazione Festival Opera Prima, che a settembre ci ha permesso di aprire in tutta sicurezza il Teatro Studio e di contribuire alla realizzazione di un evento importante e ringraziamo voi, cittadini e spettatori, per esserci stati e per esservi fidati: il teatro è stato ed è un luogo sicuro, dove sono stati sempre rispettati tutti i protocolli e l’unico contagio possibile è quello dell’anima e del pensiero critico.
Siamo profondamente dispiaciuti, non solo perché tutto questo lavoro viene reso vano così, da un giorno all’altro e senza preavviso, ma anche e soprattutto perché l’intero settore teatrale, da giugno ad oggi, si è rimboccato le maniche ed ha pianificato una ripartenza rispettosa di tutte le normative previste, riuscendo a rianimare le piazze, le strade, le città, gli spazi al chiuso e all’aperto, riuscendo a portare comunità in un mondo costretto al distanziamento. Pensavamo che di questo le istituzioni ci fossero grati, pensavamo di aver svolto un servizio pubblico fondamentale, tanto più in un momento di crisi come questo, dove è importante non lasciarsi sovrastare dalla paura e avere il coraggio di continuare a guardare negli occhi i nostri vicini, anche se estranei.
La scelta di chiudere i teatri (senza per altro chiudere le chiese, gli stadi, le aziende, le industrie) avviene evidentemente perché il lavoro teatrale viene considerato inessenziale e perciò testimonia la crisi e l’orrore di una società che considera sacrificabili i luoghi culturali anche quando vengono messi in sicurezza. Allo stesso tempo, questa scelta impedisce a decine di migliaia di persone di lavorare, rendendo disastrosa una condizione già difficile e precaria.
Siamo così costretti a rimandare il nostro incontro in presenza, faccia a faccia, ma in questo mese di chiusura non ci fermeremo, continueremo ad immaginare nuovi progetti capaci di portare bellezza. Vi chiediamo quindi, cari cittadini, di non arrendervi neanche voi, di non accettare di essere trasformati in semplice capitale umano, ma di restare umani e cioè esseri pensanti fatti di un’anima e di un pensiero che necessitano sempre di essere nutriti.
TEATRO DEL LEMMING
Rovigo, 26 ottobre 2020
Nel 2019 e nel 2020 è proseguito il lavoro laboratoriale all'interno della Casa Circondariale di Rovigo. In questo periodo il Teatro del Lemming è stato coinvolto sia nel Progetto PER ASPERA AD ASTRA riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza sia nella prosecuzione del progetto finanziato con il bando Regione Veneto D.G.R. 1648/2016.
PER ASPERA AD ASTRA è promosso da ACRI e sostenuto da 11 Fondazioni di origine bancaria, ha l’obiettivo di tracciare un percorso che mette insieme le migliori esperienze di teatro in carcere presenti in diversi contesti territoriali, li fa dialogare e diffonde l’approccio anche a beneficio di altri contesti e operatori. Il progetto si è articolato in una serie di eventi formativi e di workshop realizzati all’interno degli istituti di pena localizzati nei territori di competenza delle Fondazioni partecipanti, rivolti a operatori artistici, operatori sociali e detenuti. Per quest’ultimi i corsi di formazione professionale rappresentano un ponte verso nuove opportunità lavorative.
Grazie al Decreto n. 133 del 23/11/2018 della Giunta della Regione Veneto siamo riusciti a proseguire anche con il laboratorio teatrale. L’attività è stata bruscamente interrotta dall’emergenza sanitaria ed è ripresa, con un numero inferiore di partecipanti a luglio ed agosto 2020.
Il breve video, realizzato alla ripresa del laboratorio dopo la sua brusca interruzione dovuta all'emergenza Covid-19, restituisce il senso dell'esperienza.
Il teatro come Pharmakon
Dopo oltre due mesi di totale chiusura, lo spettacolo dal vivo non ha ancora alcuna indicazione, nemmeno all’avvio della cosiddetta “Fase 2”, rispetto a tempi e modalità di una sua possibile riapertura. Questo clima di totale incertezza è oltretutto acuito dalla totale marginalità che la questione teatrale ha assunto all’interno del dibattito pubblico. Questo non solo è grave per le centinaia di migliaia di lavoratori che non conoscono quale orizzonte futuro si configuri, ma lo è anche per lo svilimento di un’arte la cui funzione, da servizio pubblico sembra ridursi, almeno nell’opinione di molti media, a puro svago o intrattenimento.
In questi giorni si è più volte parlato di una Netflix della cultura, di trasferire cioè il teatro su piattaforme digitali. Ma per noi pensare di realizzare teatro on line è semplicemente impossibile: lo possiamo chiamare video, televisione, cinema ma non teatro. È importante ribadire, come già altri colleghi hanno fatto, che il teatro è tale solo nel momento in cui prevede la presenza viva e concreta di attori e spettatori in uno spazio condiviso. È infatti costitutivo e proprio al teatro pretendere la condivisione di un evento da parte di una comunità che si incontra. A teatro si è presenti con il proprio corpo e con i propri sensi. Si è presenti con i propri fantasmi, alle fratture del nostro tempo e si è costretti ad un faccia a faccia con l’evento. Se davvero la convivenza con quest’epidemia dovrà continuare ancora a lungo, invitiamo ciascuno di noi a pensare al teatro come a un pharmakon. In quest’epoca terribile che impone la distanziazione sociale la pretesa del teatro di essere incontro ravvicinato e relazione, oltre che come veleno può essere pensata come cura: il farmaco di cui abbiamo bisogno per restare umani. Perché accanto alla salute dei corpi è altrettanto importante prendersi cura dello spirito, della mente e delle anime.
Così se a partire dalle prossime settimane sarà possibile la riapertura delle attività sportive e di cura della persona, e si pensa di prevedere accessi contingentati all’interno di bar, ristoranti, musei, Chiese, pensiamo possa essere fatto altrettanto per lo spettacolo dal vivo. Ricordando che il teatro è fatto sia di un lavoro a porte chiuse (prove, laboratori, residenze) che di serate aperte al pubblico e che in molti luoghi di questo Paese i teatri rappresentano dei presidi culturali e civili a cui non è in alcun modo possibile rinunciare.
Crediamo poi che spetti agli artisti, nel rispetto della garanzia alla salute dei lavoratori e degli spettatori, trovare modi per cui sia possibile, nonostante tutte le limitazioni, essere fedeli alla natura propria del teatro che è quella appunto di costruire comunità, per quanto provvisorie, in cui l’Altro, lo sconosciuto, appaia non più come un pericolo ma come lo straniero di cui prendersi cura.
Teatro del Lemming
Rovigo, 28 aprile 2020
Dalla fine del 2016 sino al 2018 abbiamo realizzato un laboratorio di teatro all'interno della Casa Circondariale di Rovigo, all'interno del progetto Il teatro dei sensi promosso dalla Regione Veneto - Direzione Regionale per i Servizi Sociali - Servizio Prevenzione delle Devianze e Tossicodipendenze e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Massimo Munaro in un breve intervento sul tema LA RELAZIONE, contributo al progetto seminariale / convegnistico "PORTA UN PENSIERO" del Festival Teatri di Vetro di Roma.
Un piccolo video documentario realizzato dalla Fondazione Cariverona sulla nostra attività all'AB23 di Vicenza.
Enrico Pastore scrive sul suo blog a proposito di Amleto, andato in scena a Torino il 9 e il 10 febbraio 2018 alle Officine Caos.
"Chi è Amleto? Il principe di Danimarca diserta le scene e diviene platea, diviene moltitudine muta che osserva la scena. Impotente, silenzioso, privo per una volta di battute, questo Amleto del Teatro del Lemming diviene corpo politico.
Chi osserva, chi guarda non fa. Questo è l’assunto. E tutto questo si innesta in un gioco di specchi che rimanda dalla scena alla platea. La donna che regge lo specchio e sputa sull’immagine ivi riflessa, guarda verso di noi, ormai condannati a essere Amleto per decisione altrui, impossibilitati a ribellarci dalla posizione passiva che come pubblico abbiamo adottato, massa silenziosa che resta nel buio.
Siamo Amleto perché come lui ci troviamo in una parte che non abbiamo scelto né voluto, scissi tra accettazione e rinuncia.
Molto si è scritto e si potrebbe scrivere su Massimo Munaro e il Teatro del Lemming, ma una cosa è certa: è un teatro che non lascia mai indifferenti, che porta sempre a prendere una posizione. In questo capitolo della trilogia shakespeariana, diveniamo protagonisti senza nulla poter fare, nemmeno baloccarci con il dubbio di essere o non essere.
É la scena che ci dona sostanza, è l’agire di quelle immagini evanescenti, di luce caravaggesca, in perenne fluttuazione di registro, che ci permette di assumere un ruolo che altrimenti non terremmo ad assumere. Ma il Teatro del Lemming ci pone nello stesso tempo in un paradosso: siamo una parte, un personaggio, che non può parlare perché non ha la battuta, e non può agire perché non ha didascalia. Come un re degli scacchi i nostri movimenti sono limitati, e il gioco è svolto solo dagli altri pezzi.
E come il re degli scacchi siamo in perenne assedio, le immagini ci incalzano con un ritmo ossessivo prima, dilatato poi, spingendoci sempre più in una dimensione onirica che non può terminare che in un silenzio assordante. Siamo esistenze sospese tra l’alzata e la calata di un sipario, e poi è tutto buia notte e silenzio.
Come nella tragedia per il Principe di Danimarca il teatro diviene strumento di presa di coscienza del delitto, nel farsi doppio della realtà, così in questo caso si diviene coscienti della propria miserevole impotenza perché il teatro conferisce forma a una realtà che non vogliamo vedere. Continuamente provocati ad agire, a dire la nostra, a far parte della scena restiamo muti, nel buio, senza nulla fare perché non sappiamo cosa fare né quando né quali sono le regole e anziché inventarcene una, o agire senza il bisogno che ci siano, preferiamo restare zitti e fermi.
E allora chi è lo spettro del padre? E la madre prostituita? E Ofelia abbandonata e nell’acqua annegata? Tocca trovar nella nostra vita risposta ai quesiti che pone Massimo Munaro e il Teatro del Lemming. E tocca trovarla una risposta perché nella vita di ogni giorno ci proviene sempre più l’urgente e imperioso stimolo ad agire, a prendere posizione e sempre più distogliamo lo sguardo da quanto accade. Forse è ora di cominciare ad agire."
L'ultimo numero della rivista ITINERA è interamente dedicato all'uso, più o meno immersivo, che dei cinque sensi se ne fa a teatro. Il numero nasce grazie alla collaborazione di studiosi internazionali in seno a SENSES: the sensory theatre - New transnational strategies for theatre audience building, un Progetto di Cooperazione Europeo 2015-2017 co-finanziato dal Creative Europe Programme. L'esperienza del teatro del Lemming è raccontata grazie ad un contributo di Chiara Rossini.
Qui il link alla rivista attraverso cui è possibile scaricare gratuitamente una copia degli articoli.
E' una raccolta che riunisce alcune musiche che Massimo Munaro ha composto nel corso del tempo per il Lemming.
"Se la musica, così come il teatro, non è che una dinamica, un modo di scrivere il tempo, queste musiche cercano di esplorare quello spazio che risulta incorruttibile rispetto all'invecchiamento e alla morte. E' come se ti invitassi ad entrare nella mia stanza della musica, nella mia stanza dei ricordi. Ma una volta entrato, ed accettato il semplice gioco, ecco che la stanza diventa la tua, ed ognuno viene rimandato immediatamente alla sua memoria, alle sue immagini, ai suoi ricordi personali. Eppure eccoci qui, come accade durante lo spettacolo, tutti insieme nel letto della Grande Madre: perché ogni ricordo non è mai tale se non è condiviso. "
MM
Et due voci
Edipo
Il canto di Beatrice
Il lago di sangue
Amore e Psiche
Spegnete le luci, ora è tardi
Io non sono senza te
L'amore che move il sole
Angelo
In memoriam
L'insostenibile leggerezza dell'essere
Cose della mia infanzia
Le stelle sono via di qui
Spegnete le luci
pianoforte e voce recitante Massimo Munaro
violoncello e canto Laura Bisceglia
parole di Massimo Munaro, Marco Munaro, Marcel Proust
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