Sono online nuovi video per IPSE DIXIT con le interviste a Vasco Mirandola, Camilla Ferrari, Giulia Flacco, a Livello 4, a Welcome Project, a Farmacia Zoo:é. I video sono stati realizzati durante il periodo di residenza artistica al Teatro Studio oppure in occasione dell'ospitalità in stagione.

IPSE DIXIT è la raccolta di interviste con alcuni degli artisti che di volta in volta ospitiamo al Teatro Studio. Qui il link all'elenco completo.

Sono online due nuovi video per IPSE DIXIT con le interviste a Simone Capula ed a Fabio Liberti ed Emanuele Rosa. Entrambi i video sono stati realizzati durante il loro periodo di residenza artistica al Teatro Studio per il progetto "IN METAMORFOSI - residenze per la ricerca teatrale" del Teatro del Lemming. 

IPSE DIXIT è la raccolta di interviste con alcuni degli artisti che di volta in volta ospitiamo al Teatro Studio. Qui il link all'elenco completo.

 

 

VISIONI

 

 

Cari spettatori,
 
con rammarico vi annunciamo che la stagione VISIONI novembre-dicembre 2020 non potrà avere luogo in Teatro Studio a Rovigo a causa del DPCM del 24 ottobre, che, come sapete, prevede la sospensione di tutti gli spettacoli. Siamo dunque costretti a chiudere nuovamente al pubblico lo spazio di viale Oroboni che negli ultimi anni ha fatto avvicinare al teatro contemporaneo studenti del liceo, giovani, appassionati dell’arte in tutte le sue forme, proponendosi come un presidio culturale della città.
In questi giorni, sono affissi  a Rovigo i manifesti di lancio della nostra rassegna, che avrebbe dovuto animare il Teatro Studio fino a Natale: in parte si trattava di spettacoli che avrebbero già dovuto essere presentati nella prima parte dell’anno ma che erano stati bloccati dal precedente lockdown; in parte si trattava di eventi inediti, volti a divulgare la cultura sul territorio. Avevamo pianificato una campagna di comunicazione che prevedeva, inoltre, anche la distribuzione di flyer già andati in stampa e tante altre piccole azioni che annunciavano che, dopo il successo del Festival Opera Prima di settembre, eravamo pronti a riaprire il Teatro Studio, per nutrirci nuovamente di cultura assieme.
Ringraziamo l’associazione Festival Opera Prima, che a settembre ci ha permesso di aprire in tutta sicurezza il Teatro Studio e di contribuire alla realizzazione di un evento importante e ringraziamo voi, cittadini e spettatori, per esserci stati e per esservi fidati: il teatro è stato ed è un luogo sicuro, dove sono stati sempre rispettati tutti i protocolli e l’unico contagio possibile è quello dell’anima e del pensiero critico.
Siamo profondamente dispiaciuti, non solo perché tutto questo lavoro viene reso vano così, da un giorno all’altro e senza preavviso, ma anche e soprattutto perché l’intero settore teatrale, da giugno ad oggi, si è rimboccato le maniche ed ha pianificato una ripartenza rispettosa di tutte le normative previste, riuscendo a rianimare le piazze, le strade, le città, gli spazi al chiuso e all’aperto, riuscendo a portare comunità in un mondo costretto al distanziamento. Pensavamo che di questo le istituzioni ci fossero grati, pensavamo di aver svolto un servizio pubblico fondamentale, tanto più in un momento di crisi come questo, dove è importante non lasciarsi sovrastare dalla paura e avere il coraggio di continuare a guardare negli occhi i nostri vicini, anche se estranei.
La scelta di chiudere i teatri (senza per altro chiudere le chiese, gli stadi, le aziende, le industrie) avviene evidentemente perché il lavoro teatrale viene considerato inessenziale e perciò testimonia la crisi e l’orrore di una società che considera sacrificabili i luoghi culturali anche quando vengono messi in sicurezza. Allo stesso tempo, questa scelta impedisce a decine di migliaia di persone di lavorare, rendendo disastrosa una condizione già difficile e precaria.
Siamo così costretti a rimandare il nostro incontro in presenza, faccia a faccia, ma in questo mese di chiusura non ci fermeremo, continueremo ad immaginare nuovi progetti capaci di portare bellezza. Vi chiediamo quindi, cari cittadini, di non arrendervi neanche voi, di non accettare di essere trasformati in semplice capitale umano, ma di restare umani e cioè esseri pensanti fatti di un’anima e di un pensiero che necessitano sempre di essere nutriti.

TEATRO DEL LEMMING
Rovigo, 26 ottobre 2020

 

TEATRO STUDIO - ROVIGO
VISIONI spettacoli | residenze teatrali
novembre / dicembre 2020

 



1 NOVEMBRE 2020 // ore 18.00 >
QUI E ORA RESIDENZA TEATRALE
I WILL SURVIVE

 

12 NOVEMBRE // ore 20.00 >
WELCOME PROJECT _ THE FOREIGNER'S THEATRE
ANGST VOR DER ANGST

 

29 NOVEMBRE // ore 18.00 >
CADA DIE TEATRO
PESTICIDIO

 

6 DICEMBRE // ore 18.00 >
CARLO SERRA
LEZIONI DI MUSICA COME SUONO DI NATURA
il primo movimento del TITANO di Gustav Mahler

 

13 DICEMBRE // ore 18.00 >
CHILLE DE LA BALANZA
C'ERA UNA VOLTA IL MANICOMIO


 

TEATRO DEL LEMMING IL TEATRO DELLO SPETTATORE

DAL 14 AL 19 DICEMBRE >
METAMORFOSI di forme mutate

 

20 DICEMBRE // ore 17.00 >
MASSIMO MUNARO
LA TEATRALOGIA DEL LEMMING il mito e lo spettatore

 

20 DICEMBRE // ore 20.00 >
MUSICHE DEL TEMPO

 


 


BIGLIETTO > € 10,00
METAMORFOSI > € 15,00
RIDOTTO UNDER 25 > € 3,00
(*eccetto Metamorfosi)

Per info e prenotazioni > 0425.070643

BIGLIETTERIA >
ONLINE su liveticket.it o www.teatrodellemming.it
TEATRO STUDIO in presenza a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli

In considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, gli spettacoli presenteranno CAPIENZE RIDOTTE per garantire la sicurezza individuale e collettiva. Vengono quindi privilegiati i canali di vendita online. A tutto il pubblico chiediamo di recarsi a teatro con largo anticipo in modo da agevolare i flussi in entrata. Vi chiediamo inoltre di rispettare le norme in vigore alla data degli eventi.

 


INFORMAZIONI

TEATRO DEL LEMMING
Centro internazionale di produzione e ricerca - il teatro dello spettatore
TEATRO STUDIO, Viale Oroboni 14 - Rovigo
tel. 0425.070643
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Nel 2019 e nel 2020 è proseguito il lavoro laboratoriale all'interno della Casa Circondariale di Rovigo. In questo periodo il Teatro del Lemming è stato coinvolto sia nel Progetto PER ASPERA AD ASTRA riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza sia nella prosecuzione del progetto finanziato con il bando Regione Veneto D.G.R. 1648/2016.

PER ASPERA AD ASTRA è promosso da ACRI e sostenuto da 11 Fondazioni di origine bancaria, ha l’obiettivo di tracciare un percorso che mette insieme le migliori esperienze di teatro in carcere presenti in diversi contesti territoriali, li fa dialogare e diffonde l’approccio anche a beneficio di altri contesti e operatori. Il progetto si è articolato in una serie di eventi formativi e di workshop realizzati all’interno degli istituti di pena localizzati nei territori di competenza delle Fondazioni partecipanti, rivolti a operatori artistici, operatori sociali e detenuti. Per quest’ultimi i corsi di formazione professionale rappresentano un ponte verso nuove opportunità lavorative.

Grazie al Decreto n. 133 del 23/11/2018 della Giunta della Regione Veneto siamo riusciti a proseguire anche con il laboratorio teatrale. L’attività è stata bruscamente interrotta dall’emergenza sanitaria ed è ripresa, con un numero inferiore di partecipanti a luglio ed agosto 2020.

Il breve video, realizzato alla ripresa del laboratorio dopo la sua brusca interruzione dovuta all'emergenza Covid-19, restituisce il senso dell'esperienza.

 

Il progetto IN METAMORFOSI prevede la realizzazione di due tipologie differenti di residenze: da una parte verranno ospitati in Teatro Studio i processi di lavoro di artisti e gruppi veneti, operanti nella sperimentazione dei linguaggi scenici; dall’altra parte verranno individuate giovani realtà nazionali ed europee la cui ricerca ruota attorno al ruolo dello spettatore all’interno dell’evento scenico.

Gli artisti selezionati per il 2020 sono:

Focus Artisti del territorio | FARMACIA ZOO:E' > 19 - 26 luglio | restituzione 10 settembre 2020
Farmacia Zoo:è è una compagnia indipendente nata nel dicembre 2006 a Mestre dall‘incontro tra Gianmarco Busetto e Carola Minincleri Colussi. Si occupa di teatro, poesia e performance e indaga la contemporaneità alla ricerca del valore essenziale degli individui e delle loro comunità, per trovare e condividere ispirazioni e percorsi “alternativi al vuoto”. Durante il periodo di residenza la Compagnia è impegnata con il nuovo progetto produttivo: Sarajevo, mon amour è una storia di resistenza che nasce da un viaggio compiuto da Gianmarco Busetto e Carola Minincleri Colussi nel 2018, una ricerca sui 1.425 giorni d‘assedio vissuti dalla città di Sarajevo tra il 1992 e il 1996 durante la Guerra dei Balcani, poi influenzata dall‘esperienza di assedio vissuto durante la pandemia. Per narrare di questo pericoloso gioco dell‘odio, qui si racconta una storia d‘amore: quella tra Boško Brkic e Admira  Ismic, conosciuti  come  “Giulietta  e  Romeo  dei  Balcani“, fidanzati di etnie e origini differenti, uccisi da un cecchino e morti abbracciati sul ponte di Vrbanja,  mentre cercavano di fuggire insieme da Sarajevo, per poter continuare ad amarsi e a vivere la loro vita. Sarajevo, mon amour, è una serie di storie, quella di chi racconta, quella di chi è raccontato, quelle di chi osserva e ascolta, storie che si incontrano  nella  memoria  sanguinosa  di  una città dilaniata dall’odio, una città in cui due ragazzi che potrebbero essere chiunque in un  futuro qualsiasi, combattono contro le granate, i cecchini, la sete, contro la storia che, in ogni conflitto, vorrebbe vittima chi non smette di amare. Lo spettacolo ha debuttato il 10 settembre all'interno della XVI edizione del Festival Opera Prima.

 

Focus Artisti del territorio | LIVELLO 4 > 26 luglio - 2 agosto | 28 settembre - 2 ottobre | restituzione 10 settembre 2020
Livello 4 è un collettivo teatrale fondato a Valdagno (Vicenza) nel 2010 da Alessandro Sanmartin, Giorgia e Riccardo Peruzzi, con lo scopo di contagiare attraverso le arti ed offrire alternative culturali nel territorio. Dal 2012 l‘associazione è attiva nell‘organizzazione di CRASHTEST TEATRO FESTIVAL.La residenza è dedicata alla costruzione della drammaturgia e allo sviluppo di Loop. Uno studio del lavoro è stato presengtato durante la XVI edizione del Festival Opera Prima.

 

Focus Artisti del territorio | MOMEC > 17 - 24 agosto | restituzione dal 7 al 13 settembre 2020
MOMEC è un collettivo di persone unite dalla volontà di riattivare la capacità di ricordare. Nato da un’idea di Mario Previato, ex attore del Teatro del Lemming e copywriter, il gruppo ritorna per il terzo anno a Opera Prima. Per MOMEC la memoria è sempre uno spazio dedicato all’incontro, prima con la città (Guida alla Memoria, 2018), poi tra sconosciuti (Soggetti Comuni, 2019) e oggi con le persone della nostra vita, attraverso un Terzo Tempo che ci mette in contatto prima di tutto con noi stessi. Il gruppo è al lavoro su TERZO TEMPO, nuovo progetto produttivo. Il terzo tempo del rugby è un rito, un momento di festa che riunisce squadre e tifosi dopo ogni partita. Il Terzo Tempo di MOMEC è un incontro con le persone che vivono in noi, nella nostra memoria. Dopo il primo tempo del vivere e il secondo del dimenticare, arriva il terzo tempo del ricordare. Tramite la nostra memoria, infatti, possiamo entrare in contatto con amici, parenti, amori vecchi o nuovi, vivi o morti, vicini o lontani. Per farlo non è necessario trovarsi faccia a faccia, può bastare un foglio di carta. Terzo Tempo di MOMEC è un piccolo spazio dedicato a un singolo partecipante alla volta: si visita soli, ma si può vivere insieme a chi si desidera.

 

WELCOME PROJECT - The foreigners theater > 24 - 31 agosto |
WELCOME PROJECT – THE FOREIGNER’S THEATRE è una formazione emergente al femminile nata a Berlino nel 2015. La prima produzione di Welcome Project è stata INTIME FREMDE. Lo spettacolo ha debuttato nel novembre 2015 presso Acker Stadt Palast di Berlino. Nel 2017 Intime Fremde è stato nominato tra i 10 migliori spettacoli dell'anno dalla rivista Krapp's Last Post e ha vinto il premio Crash Test 2017. La poetica in divenire della giovane compagnia nasce dalla convinzione che il Teatro è un luogo altro, governato da proprie regole e leggi, al suo interno siamo tutti stranieri alla ricerca di intimità e dignità. Il progetto di residenza è dedicato al nuovo progetto produttivo che si interroga sulla relazione tra l'essere umano e l'intilligenza artificiale.

 


 

 

(2020)

METAMORFOSI Di forme mutate

con  Diana Ferrantini, Alessio Papa, Marina Carluccio, Katia Raguso, Fiorella Tommasini

drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro

Prima Rappresentazione: Rovigo, Teatro Studio  13 luglio 2020

Il teatro come Pharmakon

Dopo oltre due mesi di totale chiusura, lo spettacolo dal vivo non ha ancora alcuna indicazione, nemmeno all’avvio della cosiddetta “Fase 2”, rispetto a tempi e modalità di una sua possibile riapertura. Questo clima di totale incertezza è oltretutto acuito dalla totale marginalità che la questione teatrale ha assunto all’interno del dibattito pubblico. Questo non solo è grave per le centinaia di migliaia di lavoratori che non conoscono quale orizzonte futuro si configuri, ma lo è anche per lo svilimento di un’arte la cui funzione, da servizio pubblico sembra ridursi, almeno nell’opinione di molti media, a puro svago o intrattenimento.

In questi giorni si è più volte parlato di una Netflix della cultura, di trasferire cioè il teatro su piattaforme digitali. Ma per noi pensare di realizzare teatro on line è semplicemente impossibile: lo possiamo chiamare video, televisione, cinema ma non teatro. È importante ribadire, come già altri colleghi hanno fatto, che il teatro è tale solo nel momento in cui prevede la presenza viva e concreta di attori e spettatori in uno spazio condiviso. È infatti costitutivo e proprio al teatro pretendere la condivisione di un evento da parte di una comunità che si incontra. A teatro si è presenti con il proprio corpo e con i propri sensi. Si è presenti con i propri fantasmi, alle fratture del nostro tempo e si è costretti ad un faccia a faccia con l’evento. Se davvero la convivenza con quest’epidemia dovrà continuare ancora a lungo, invitiamo ciascuno di noi a pensare al teatro come a un pharmakon. In quest’epoca terribile che impone la distanziazione sociale la pretesa del teatro di essere incontro ravvicinato e relazione, oltre che come veleno può essere pensata come cura: il farmaco di cui abbiamo bisogno per restare umani. Perché accanto alla salute dei corpi è altrettanto importante prendersi cura dello spirito, della mente e delle anime.

Così se a partire dalle prossime settimane sarà possibile la riapertura delle attività sportive e di cura della persona, e si pensa di prevedere accessi contingentati all’interno di bar, ristoranti, musei, Chiese, pensiamo possa essere fatto altrettanto per lo spettacolo dal vivo. Ricordando che il teatro è fatto sia di un lavoro a porte chiuse (prove, laboratori, residenze) che di serate aperte al pubblico e che in molti luoghi di questo Paese i teatri rappresentano dei presidi culturali e civili a cui non è in alcun modo possibile rinunciare.

Crediamo poi che spetti agli artisti, nel rispetto della garanzia alla salute dei lavoratori e degli spettatori, trovare modi per cui sia possibile, nonostante tutte le limitazioni, essere fedeli alla natura propria del teatro che è quella appunto di costruire comunità, per quanto provvisorie, in cui l’Altro, lo sconosciuto, appaia non più come un pericolo ma come lo straniero di cui prendersi cura.

 

Teatro del Lemming
Rovigo, 28 aprile 2020

TEATRO STUDIO - ROVIGO
febbraio / aprile 2020

 



8 FEBBRAIO 2020 // ore 21.00 >
SOTTERRANEO
SHAKESPEAROLOGY un'intervista impossibile a William Shakespeare

 

16 FEBBRAIO // ore 18:30 >
RUEDA TEATRO
PEZZI si vive per imparare a restare morti tanto tempo

 

7 MARZO // ore 21.00
INSTABILI VAGANTI
MADE IN ILVA l'eremita contemporaneo

 

15 MARZO // ore 18.30
CADA DIE TEATRO
ARCIPELAGHI

 

20 MARZO // ore 18:30 >
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
RUGGINE E ORO di Marco Munaro Ed. Il Ponte del Sale


 

5 APRILE // ore 18:30 >
QUI E ORA RESIDENZA TEATRALE
I WILL SURVIVE

 

17 APRILE // ore 21.00 >
WELCOME PROJECT the foreigner's theatre
ANGST VOR DER ANGST

 

23 e 24 APRILE // più repliche al giorno >
TEATRO DEL LEMMING
DIONISO E PENTEO tragedia del teatro

 


LABORATORI
i cinque sensi dell'attore

LABORATORIO PER LA CITTA' > tutti i lunedì dalle 19.00 alle 21.30

CORSO DI FORMAZIONE PER ATTORI > seconda sessione


BIGLIETTO > € 10,00
DIONISO E PENTEO > € 20,00
RUGGINE E ORO > ingresso gratuito
RIDOTTO UNDER 25 > € 3,00

Per info e prenotazioni > 0425.070643


INFORMAZIONI

TEATRO DEL LEMMING
Centro internazionale di produzione e ricerca - il teatro dello spettatore
TEATRO STUDIO, Viale Oroboni 14 - Rovigo
tel. 0425.070643
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

L'ultimo numero della rivista ITINERA è interamente dedicato all'uso, più o meno immersivo, che dei cinque sensi se ne fa a teatro. Il numero nasce grazie alla collaborazione di studiosi internazionali in seno a SENSES: the sensory theatre - New transnational strategies for theatre audience building, un Progetto di Cooperazione Europeo 2015-2017 co-finanziato dal Creative Europe Programme. L'esperienza del teatro del Lemming è raccontata grazie ad un contributo di Chiara Rossini.

Qui il link alla rivista attraverso cui è possibile scaricare gratuitamente una copia degli articoli.

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Lemming

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