PROGETTO DI FORMAZIONE PER ATTORI
I CINQUE SENSI DELL’ATTORE/ metamorfosi
aprile / luglio 2017

Il Teatro del Lemming promuove, un Corso di Formazione per Attori rivolto a giovani con documentata esperienza professionale o semiprofessionale nel settore dello spettacolo.
Il corso prevede sette ore di lavoro giornaliero per cinque giorni alla settimana, per un periodo complessivo di cinque settimane così distribuite:
 
- dal 05 al 09 aprile; dal 10 al 14 maggio; dal 24 al 28 maggio
- dal 21 al 25 giugno; dal 05 al 09 luglio

 
Saranno ammessi un massimo di venti allievi. La frequenza è obbligatoria.
 
Questo progetto di formazione intende proseguire una fase di ricerca del gruppo attorno alle METAMORFOSI di Ovidio che costituiranno il campo di indagine del processo laboratoriale e della prossima produzione del gruppo.
 
La domanda di ammissione, corredata da un curriculum, una foto e da una lettera motivazionale, deve pervenire entro il 20 marzo 2017 a:
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L'esito delle selezioni sarà comunicato in ogni caso. L’iscrizione al Corso è di EURO 350,00.
Il progetto di formazione si svolgerà tra il Teatro Studio di Rovigo e l’AB23 di Vicenza.
 
Ai corsisti, in caso di necessità, potrà essere messa a disposizione o indicata una foresteria dove poter alloggiare.

 
Nella nostra vita ordinaria la vista e l’udito sono iperstimolati, talvolta abusati. Al contrario, l’olfatto, il gusto ed il tatto, i sensi che maggiormente sono in grado di riportarci ad una memoria primitiva, sono sempre più dimenticati. Nella poetica del Teatro del Lemming tutti i cinque sensi diventano lo strumento per esperire il teatro, non più come una mera attività cognitiva, ma piuttosto come un’esperienza fortemente emotiva.
Massimo Munaro e la sua Compagnia hanno lavorato per più di vent’anni attorno alla pratica ed alla formazione degli attori. Questa sperimentazione ha dato origine ad un innovativo metodo pedagogico chiamato “I cinque sensi dell’attore”.
Le emozioni sono il carburante dell’attore. Come fare sollevarle nel momento opportuno? Attraverso l’ascolto di tutti i sensi facciamo appello al mondo delle immaginazioni e cerchiamo una connessione reale con delle emozioni vere. Nondimeno l’attore deve apprendere a condurre, letteralmente e metaforicamente, lo spettatore sulla scena, ad attirarlo nella propria fantasia. Egli deve imparare a suscitare reazioni fisiche ed emozioni profonde.
Durante il corso si lavorerà spesso bendati e a coppie. Le improvvisazioni proposte durante il lavoro avranno sempre uno sfondo drammaturgico di tipo mitologico.
       

 “Per noi l’attore piuttosto che un guitto che si pavoneggia per un’ora sulla scena e di cui poi non si sa più nulla (W.S.) deve essere inteso, etimologicamente, come una guida – colui che conduce lo spettatore in quell’altrove che costituisce da sempre lo spazio del teatro.
Per essere in grado di costituirsi come guida, l’attore deve innanzi tutto affinare le sue capacità di ascolto – adeguamento – dialogo. Questi tre principi sono da noi sviluppati contemporaneamente in quattro diverse direzioni: su di sé, sui compagni, sullo spazio che li ospita, sullo spettatore.  
Lo strumento principale della ricerca dell’attore è per noi il corpo. Il senso/i sensi del corpo.  I cinque sensi dell’attore, indagati separatamente e poi in continua sinestesia fra loro, sono per noi, oltre che un appello alla pienezza della vita, una via d’accesso all’altrove del teatro e alle capacità creative dell’attore.
Nella sua relazione ravvicinata ed intima con se stesso, con i compagni, con lo spazio e con lo spettatore l’attore è qui indotto ad una messa a nudo radicale, ad una ricerca personale e tecnica che passa per una disponibilità assoluta all’ascolto e all’attenzione di sé e dell’altro."
 

 

          per info ed iscrizioni tel.  0425 070643
 
          www.teatrodellemming.it

8, 9, 10 DIC. 2017, ORE 21.00 / AB23

TEATRO DEL LEMMING
INFERNO | parte prima di Nekyia

con Alessio Papa, Diana Ferrantini, Chiara Elisa Rossini, Fiorella Tommasini, Mario Previato
musiche e regia Massimo Munaro

a Roberto Domeneghetti

Questo lavoro costituisce la prima parte di NEKYIA, che in greco significa viaggio per mare di notte o discesa agli inferi. Il ciclo suggerisce la possibilità di un ripensamento radicale dei tre regni che la nostra cultura occidentale designa come i regni dell’oltre-mondo: Inferno – Purgatorio – Paradiso rappresentano anche oggi, infatti, innanzi tutto un patrimonio comune e insostituibile del nostro universo simbolico.

Se da un punto di vista psichico l’Inferno, come è per il teatro, suggerisce uno sprofondamento dell’anima nel regno dei morti, del sogno e dell’inconscio - cioè in un luogo senza tempo - da un punto di vista etico esso ci riporta, invece, a domande basilari sul nostro tempo, sul regno del presente. A questo presente gli spettatori, qui, sono lasciati nella loro condizione quotidiana di muta impotenza.
Il lavoro su INFERNO rappresenta la messa in gioco di questa questione, oggi, ineludibile. Il lavoro si costituisce come riflesso della nostra infera condizione quotidiana. E, come uno specchio crudele, questo riflesso si propone di provocare nello spettatore uno shock rivelatore e salutare.

24, 25, 26 NOV. 2017, ORE 17.00 e ORE 18.00 / AB23

TEATRO DEL LEMMING
L' ODISSEA DEI BAMBINI. Viaggio nel teatro per venti bambini di tutte le età

con:  Chiara Elisa Rossini, Diana Ferrantini, Fiorella Tommasini, Alessio Papa
musiche e regia: Massimo Munaro 

L’Infanzia non è tanto, o solo, una questione anagrafica quanto un territorio dell’anima, segnata, come lo è per Odisseo, per la ostinata capacità di essere curiosi, la voglia e la paura di attraversare col proprio corpo il mondo, il desiderio che seduce, la nostalgia di casa, l’arte di ingegnarsi sempre a risolversi e a reinventarsi la propria vita – senza requie. Si può avere 70 anni e avere conservato la curiosità del mondo e averne 7 e restare murati per sempre dentro la fortezza di Troia. L’infanzia non è una questione di anni.
Il mio Odisseo è un bambino di otto anni che entra qui dentro con altri bambini che forse conosce e forse no, ma con i quali fraternizza da subito e che aiuta a superare le tante prove di questo percorso che lo trova alla fine diverso eppure uguale. Si è forse poco riflettuto su come l’ODISSEA (a cui abbiamo dedicato il lavoro conclusivo della nostra Tetralogia e da cui scaturisce questa appendice) possa essere considerata la fonte diretta delle favole che hanno attraversato la nostra cultura occidentale, oltre che l’infanzia di tutti: un modello generativo inesauribile e, se si effettuassero delle comparazioni, impressionante.
In ogni caso mentre mamma-ATENA ci guida e ci protegge nel nostro viaggio, un’altra attrice si fa figura di tre opposti volti di donna: CALIPSO – la donna che ci lega col suo amore e coi suoi ricatti; CIRCE – la donna che ci nutre per divorarci; PENELOPE – la donna che ci ama fedele senza chiederci niente in cambio e a cui si anela tornare.
Tre volti della medesima figura archetipa, quella della Grande Madre, con la quale Odisseo sembra lottare per tutto il viaggio: per una volta però questa lotta si risolve senza morti, finalmente senza l’uccisione del drago: Odisseo fa pace con ciascuno di questi aspetti. Questo approdo sereno passa per la fuga e la sfida contro l’Orco cattivo, il CICLOPE, per la morbida stanza delle stelle di EOLO e per la dolcezza della fanciulla NAUSICAA: una principessa… o forse una sorella che gioca con noi sotto il lenzuolo.
Per  il mio bambino di otto anni si tratta di un viaggio iniziatico alla scoperta del Teatro e forse di una piccola anticipazione – oracolo gentile - dell’intero percorso che segnerà  la sua vita futura.

18 NOV. 2017, ORE 21.00 / AB23

PIPPO DI MARCA (ROMA)
SOTTO LA TENDA DELL'AVANGUARDIA | incontro/conversazione

con Pippo di Marca

In principio fu Carmelo. Era il 1959. Al Teatro della Arti di Roma Carmelo Bene, ventiduenne, debuttò nel Caligola di Albert Camus. E' solo l'inizio di una battaglia, di una storia, quella dell'Avanguardia teatrale italiana, lunga sessant'anni. La ripercorre a partire dal suo libro edito da Titivillus, Pippo di Marca, fra i protagonisti della seconda generazione dell'Avanguardia teatrale italiana, quella delle cosiddette cantine romane. Un racconto che nasce dalla biografia dell'artista e dedicato a tutti quelli che "sotto la tenda dell'avanguardia sono passati e trapassati e, tra i vivi, a quelli che dimenticano troppo facilmente".

13 NOV. 2017, ORE 21.00 / AB23

DOYOUDaDA (VENEZIA|BORDEAUX)
SELFIE

con Alessia Barbiero e Juliette Fabre
musice, live electronics Lorenzo Danesin
concept, live visuals Giulio Boato

SELFIE indaga il rapporto che ciascuno di noi ha con il proprio corpo. La pratica contemporanea del selfie è rivelatrice della percezione di noi stessi, in relazione con gli altri. Fino a ce pnto le nostre azioni sono influenzate dallo sguardo altrui? Cosa detrmina l'identità, il genere, la personalità? E in che modo le tecnologie esasperano il rapporto con la nostra immagine? La presenza live delle interpreti, amplificata dalle tecnologie gestite in diretta, è il cuore del lavoro.

Il filo rosso che unisce le produzioni di DOYOUDaDA, tra arti performative e multimediali, è una ricerca costante sul linguaggio: l'equilibrio tra significante e significato, l'asimmetria tra immagine e suono, il confine tra realtà e rappresentazione.

 

27, 28, 29 OTT. 2017 > 7 REPLICHE AL GIORNO

TEATRO DEL LEMMING
DIONISO E PENTEO. Tragedia del teatro

Dioniso e Penteo è uno degli spettacoli manifesto del Lemming, seconda tappa della Tetralogia sul mito e lo spettatore. Il lavoro prevede un diretto coinvolgimento drammaturgico e sensoriale degli spettatori. Si tratta di un lavoro per sette spettatori per volta che ri-vivono sul loro corpo le tappe della relazione tragica, così come riportata nelle BACCANTI di Euripide, che lega Dioniso, per i Greci il dio del teatro, a Penteo, prototipo dello spettatore moderno.

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA > 0425 070643 | This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

13 e 14 OTT. 2017 > RESIDENZA CREATIVA
15 OTT. 2017,  DALLE ORE 18.30 > STUDIO

FABIO BENETTI (VICENZA)
BOCCA
VINCITORE DEL BANDO DI RESIDENZA PER ARTISTI UNDER 35 DI VICENZA

Progetto e drammaturgia: Fabio Benetti

Bocca è un lavoro sulla scomposizione del corpo.È pensata per uno spettatore alla volta che verrà condotto da una figura all’interno di uno spazio delimitato in cui avverrà l’incontro con la Bocca. Questa è un organo separato, un frammento del corpo che agisce e pensa in modo autonomo.

“La performance su cui sto lavorando e che presenterò per la prima volta al pubblico è una sorta di scomposizione del corpo. Il primo approccio riguarderà la bocca, l'unica parte dell'attore visibile in questo studio. Questa performance è molto intima e, come studio iniziale, è pensata per uno spettatore ed un attore."

In questo studio, l’attore dovrà sviluppare una grandissima sensibilità su una singola parte del suo corpo in relazione diretta con uno spettatore. Per lo spettatore l’azione è pensata a veicolare una deviazione percettiva e una maggiore attenzione sui sensi.

Idea di Fabio Benetti in collaborazione con Andrea Buttazzi. (AMANTIDI )

 

25 aprile 2016, ore 21.00

Layout_lo spazio c'è già
primo studio

Concept e regia Anna Altobello
Creazione e interpretazione Anna Altobello e Alessandro Sanmartin

Di lui si dice: spazio.
E’ facile definirlo con questa sola parola,
assai più difficile con molte.

Al tempo stesso vuoto e pieno di ogni cosa?
Chiuso ermeticamente, benché aperto,
dato che nulla
può sfuggire ad esso?
Dilatato all’infinito?
Ma se ha una fine,
con cosa, diamine, confina? (…)

Wislawa Szymborska

Ognuno di noi disegna un proprio spazio, volontariamente o no. Layout esplora il tema del confine come tensione naturale e necessaria, segno che dona esistenza, traccia di sé e altro da sé sottoposta a continua trasformazione. Dove mi trovo rispetto all’altro? Chi o cosa determina questo confine? E che forma e consistenza ha? Confine è lay – disporre / out – fuori, cenni che cercano cos’è dentro e fuori di noi. Confine come corpo ed esperienza, stabilito da gesti, attraversamenti, posture, rituali, tragitti, sguardi…

Alessandro Sanmartin di Livello 4 e Anna Altobello di Artemis sono i vincitori del bando di residenza presso AB23 a Vicenza.

In residenza dal 18 al 25 aprile con una presentazione al pubblico il 25 aprile 2016.

 

 

20 maggio 2016, ore 21.00

FARMACIA ZOO:é
uNTILL THE END - primo studio

Regia Gianmarco Busetto e Carola Minincleri
spettacolo all'interno del progetto CONNESSIONI - rete veneta per la ricerca teatrale

 

 

16 e 17 giugno 2016 , ore 21.00

THIERRY PARMENTIER e COMPAGNIA "TREPIEDS"
IN-CONTRO - primo studio

Regia, coreografia e interpretazione Thierry Parmentier, Laura Chemello, Valentina Motteran

 PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA al 3273952110

 

 

13 SETT. 2017, ORE 18.30 / CAMPO MARZO - VICENZA

STALKER TEATRO (TORINO)
STELI/REACTION

Progetto e regia: Gabriele Boccacini;
Musiche originali:
Riccardo Ruggeri;
Performer:
Adriana Rinaldi, Dario Prazzoli, Gigi Piana, Stefano Bosco;
Disegno luci:
Andrea Sancio Sangiorgi;
Produzione:
Stalker Teatro.

“Steli“ è un intervento urbano della compagnia Stalker Teatro realizzato in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli.
Una performance interattiva, dal forte impatto visivo che si rivolge a un pubblico eterogeneo, curioso e attento alle novità. Un spettacolo dal vivo visionario, un ponte tra arte visiva e performing art, che può essere presentato anche in luoghi non convenzionali.

Partendo dall’idea di “abitare” i luoghi del quotidiano, i performer di Stalker Teatro con la collaborazione degli spettatori creano un’originale drammaturgia dell’ambiente attraverso la realizzazione “in diretta”
di alcune originali costruzioni scenich. Gli spettatori si ritroveranno così catturati in una sorta di happening, evento unico e irripetibile che fonde gli elementi della creazione artistica e del gioco collettivo, del rito comunitario e della festa.

 

15 DIC. 2017, ORE 21.00 / TEATRO STUDIO

FLORIAN METATEATRO (PESCARA)
INVERNO di Jon Fosse

con Anna Paola Velaccio, Flaminia Cuzzoli
adattamento e regia Vincenzo Manna

"[...] l'evento dell'estate teatrale: un evento che riguarda tanto Fosse, la sua ricezione, quanto l'indice di spostamento della lancetta che indica il più attuale teatro di sperimentazione [...] il dramma si presenta stravolto nella forma, che dedinirei rock: per la velocità, la qualità di sfumature e sottigliezze nel gesto" (Franco cordelli, Corriere della Sera, 5 agosto 2014).

Scrittore e drammaturgo norvegese, le cui oprer sono state tradotte in più di quaranta lingue, Jon Fosse scrive romanzi, racconti, poesie e opere per il eatro. Vincitore di numerosissimi oremi e riconoscimenti in patria, nel 2010 vince il premio Ibsen per il teatro. Secondo il daily Telegraph Jon Fosse merita di figurare tra i 100 geni viventi di utto il mondo.

 

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