ATTORNO A TROIA_TROIANE - uno studio
con gli allievi del Corso di Alta Formazione I CINQUE SENSI DELL’ATTORE 2023/2024
Veronica Di Bussolo, Giovanni Cataldi, Marta Plescia, Nicole Santamaria, Doralma Palestra, Maddalena Dal Maso, Camilla Ferrara, Mariasole Acquaviva, Carlotta Zampieri, Lucienne Perreca, Simone Spes, Marina Carluccio, Katia Raguso, Silvia Massicci, Elena Fioretti, Francesca Marzotto, Marina Aspidistria
assistenza e cura Fiorella Tommasini
drammaturgia musica e regia Massimo Munaro
una produzione Teatro del Lemming 2024
Questo lavoro si costituisce come la seconda parte di un ciclo denominato Attorno a Troia che, dall’Iliade alle Troiane all’Eneide, intende indagare il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell’esilio.
Attraverso questo ritorno alle radici della nostra cultura vogliamo interrogarci sulla possibilità della conservazione di una identità culturale, la nostra, della sua trasformazione e di una sua possibile rifondazione.
Il periodo storico che stiamo vivendo ci fa sentire come Achei lanciati alla distruzione di città e contemporaneamente come Troiani alla deriva. Il nostro volto sempre più assume su di sé il volto del conquistatore insieme a quello dello sconfitto. Giochiamo entrambi i ruoli alternativamente nella ruota della storia, oggi però sembrano darsi contemporaneamente. Siamo i distruttori del pianeta e insieme, proprio per questo, attraverso i cambiamenti climatici, le guerre e le pandemie, le vittime di questa distruzione. E nella terribile condizione di migranti sta insieme l’origine e forse il destino della nostra civiltà.
Da un punto di vista teatrale, con questo ciclo, intendiamo continuare a sviluppare una sperimentazione attorno al mito troiano e ai nuclei strutturali del linguaggio scenico: dalla drammaturgia, intesa come scrittura scenica, all’invenzione di uno spazio in cui lo spettatore sperimenti nuove condizioni del proprio stare
Alla fine della Seconda guerra mondiale abbiamo tutti sperato che la guerra potesse diventare un tabù per la nostra civiltà. La creazione di organismi sovranazionali come l’Organizzazione delle Nazioni Unite e la stessa nascita della Comunità Europea, sembravano indicare la raggiunta consapevolezza collettiva che la terra è una sola e una sola l’umanità che la popola. A tutt’oggi anche questa sembra una delle tante utopie crollate nella polvere di fronte al risorgere dei nazionalismi, mentre la parola guerra e persino il possibile uso di armi atomiche non suscita più, come un tempo, un immediato e naturale terrore. Persino il dirsi pacifisti sembra condannato e liquidato con sdegno, con buona pace di Omero che fece del nemico Ettore l’eroe più valoroso del suo grande poema, o di Euripide che delle donne sconfitte e rese schiave dai Greci fece delle immortali eroine.
Alla metà del secolo scorso la dichiarazione universale dei diritti umani, nel solco dei proclami della Rivoluzione Francese, sanciva un confine che pareva poter separare una volta per tutte l’umano dalle barbarie. Ed invece ecco che le barbarie continuano a proliferare tutt’intorno a noi. Libertà - Uguaglianza - Fraternità, sono solo parole che stridono e che fanno a pugni con la realtà del mondo, anche di quella parte governata dalla nostra civiltà occidentale.
Dopo un primo Studio su ILIO, presentato lo scorso anno, questo lavoro rimette al centro, come è proprio della nostra poetica, la relazione diretta e prossemica con lo spettatore. Il lavoro inizia laddove si concludeva il precedente – le donne troiane, come in Euripide le uniche superstite del massacro, stanno per salire sulle navi dei vincitori Achei, saranno trascinate come schiave lontano dalla patria. La felicità è perduta, resta solo tra le macerie il suo struggente e amaro ricordo. Le mani nel vuoto stringono solo le mani di altre sventurate compagne.
ATTORNO A TROIA_TROIANE - uno studio
con gli allievi del Corso di Alta Formazione I CINQUE SENSI DELL’ATTORE 2023/2024
Veronica Di Bussolo, Giovanni Cataldi, Marta Plescia, Nicole Santamaria, Doralma Palestra, Maddalena Dal Maso, Camilla Ferrara, Mariasole Acquaviva, Carlotta Zampieri, Lucienne Perreca, Simone Spes, Marina Carluccio, Katia Raguso, Silvia Massicci, Elena Fioretti, Francesca Marzotto, Marina Aspidistria
assistenza e cura Fiorella Tommasini
drammaturgia musica e regia Massimo Munaro
una produzione Teatro del Lemming 2024
Questo lavoro si costituisce come la seconda parte di un ciclo denominato Attorno a Troia che, dall’Iliade alle Troiane all’Eneide, intende indagare il tema della distruzione di una civiltà, dello smarrimento e dell’esilio.
Attraverso questo ritorno alle radici della nostra cultura vogliamo interrogarci sulla possibilità della conservazione di una identità culturale, la nostra, della sua trasformazione e di una sua possibile rifondazione.
Il periodo storico che stiamo vivendo ci fa sentire come Achei lanciati alla distruzione di città e contemporaneamente come Troiani alla deriva. Il nostro volto sempre più assume su di sé il volto del conquistatore insieme a quello dello sconfitto. Giochiamo entrambi i ruoli alternativamente nella ruota della storia, oggi però sembrano darsi contemporaneamente. Siamo i distruttori del pianeta e insieme, proprio per questo, attraverso i cambiamenti climatici, le guerre e le pandemie, le vittime di questa distruzione. E nella terribile condizione di migranti sta insieme l’origine e forse il destino della nostra civiltà.
Da un punto di vista teatrale, con questo ciclo, intendiamo continuare a sviluppare una sperimentazione attorno al mito troiano e ai nuclei strutturali del linguaggio scenico: dalla drammaturgia, intesa come scrittura scenica, all’invenzione di uno spazio in cui lo spettatore sperimenti nuove condizioni del proprio stare
Alla fine della Seconda guerra mondiale abbiamo tutti sperato che la guerra potesse diventare un tabù per la nostra civiltà. La creazione di organismi sovranazionali come l’Organizzazione delle Nazioni Unite e la stessa nascita della Comunità Europea, sembravano indicare la raggiunta consapevolezza collettiva che la terra è una sola e una sola l’umanità che la popola. A tutt’oggi anche questa sembra una delle tante utopie crollate nella polvere di fronte al risorgere dei nazionalismi, mentre la parola guerra e persino il possibile uso di armi atomiche non suscita più, come un tempo, un immediato e naturale terrore. Persino il dirsi pacifisti sembra condannato e liquidato con sdegno, con buona pace di Omero che fece del nemico Ettore l’eroe più valoroso del suo grande poema, o di Euripide che delle donne sconfitte e rese schiave dai Greci fece delle immortali eroine.
Alla metà del secolo scorso la dichiarazione universale dei diritti umani, nel solco dei proclami della Rivoluzione Francese, sanciva un confine che pareva poter separare una volta per tutte l’umano dalle barbarie. Ed invece ecco che le barbarie continuano a proliferare tutt’intorno a noi. Libertà - Uguaglianza - Fraternità, sono solo parole che stridono e che fanno a pugni con la realtà del mondo, anche di quella parte governata dalla nostra civiltà occidentale.
Dopo un primo Studio su ILIO, presentato lo scorso anno, questo lavoro rimette al centro, come è proprio della nostra poetica, la relazione diretta e prossemica con lo spettatore. Il lavoro inizia laddove si concludeva il precedente – le donne troiane, come in Euripide le uniche superstite del massacro, stanno per salire sulle navi dei vincitori Achei, saranno trascinate come schiave lontano dalla patria. La felicità è perduta, resta solo tra le macerie il suo struggente e amaro ricordo. Le mani nel vuoto stringono solo le mani di altre sventurate compagne.
Ipse dixit #49: Matilde Vigna in conversazione con Massimo Muaro in occasione della residenza svolta in Teatro Studio in Teatro Studio > 20 _ 29 luglio e 13 _ 17 dicembre 2023. La residenza si è conclusa con una restituzione pubblica il 17 dicembre 2023
La Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, il Comune di Bassano del Grappa – Opera Estate Festival Veneto/CSC e il Teatro del Lemming sono stati riconosciuti come titolari di residenza Artisti nei Territori per il triennio 2022-2024 dal MiC – Ministero della Cultura e dalla Regione Veneto. I tre partner, considerato il reciproco interesse a collaborare con azioni sinergiche sul territorio regionale, intendono realizzare diversi progetti di ricerca e produzione per la creazione contemporanea attraverso lo strumento delle residenze artistiche come laboratori sperimentali delle arti sceniche.
L’obiettivo del Bando è quello di sostenere la ricerca artistica di un/un’artista, compagnia, emergente o consolidata del Triveneto, con l’intento di ospitare un originale processo di creazione della durata globale di 45 giorni, prevedendo una restituzione presso le sedi di ciascun partner.
Progetto CURA 2024 torna con il nuovo bando per l'assegnazione di residenze interregionali. Il progetto CURA ha come obiettivo principale quello di prendersi cura degli artisti e delle compagnie italiane sostenendo la loro crescita e le nuove ricerche artistiche che segneranno il futuro del panorama nazione dello spettacolo dal vivo.
potranno partecipare al bando le compagnie e artisti che propongono un lavoro già parzialmente strutturato ma ancora in fase di sviluppo e che, di conseguenza, non abbia ancora debuttato nella sua forma definitiva e non preveda di debuttare prima del periodo di residenza.
il bando CURA prevede la selezione di minimo 8 progetti che realizzeranno una coppia di attraversamenti di residenza tra febbraio e dicembre 2024.
è possibile consultare il bando sul sito:
PUNTI DI FUGA 2005
teatro - poesia - cinema - musica