giovedì 28 APRILE 2022, ore 21.00 | TEATRO STUDIO
STALKER TEATRO

LA NEBBIA DELLA LUPA

progetto e regia Gabriele Boccacini
con Erika di Crescenzo, Dario Prazzoli, Stefano Bosco
musiche originali eseguite dal vivo Simone Bosco - Ozmotic
disegno luci Andrea Sancio Sangiorgi - luci e suono Giorgio Peri
voce narrante Adriana Rinaldi

 

Un teatro immaginario, gravido di miti e narrazioni antiche, che indaga il mistero da cui tutti provengono e a cui si è naturalmente attratti. Partendo dalle suggestioni dei linguaggi dell‘arte contemporanea, dall‘installazione alla performance art, prende forma la nuova produzione di Stalker Teatro, nel solco dell‘estetica tipica della compagnia che alle arti visive si è sempre ispirata diffusamente.
Se l‘arte povera, movimento artistico piemontese conosciuto in tutto il mondo, è culla concettuale e orizzonte estetico del lavoro, il pretesto narrativo è rappresentato dalla locuzione siciliana, la nebbia della lupa: una sottile nebbia che si sviluppa sopra la superficie marina dello stretto di Messina per poi lambire la costa grazie al soffio delle brezze.
In questo clima tra il sinestetico e l‘onirico, si susse­gue un tourbillon di figure allegoriche, cambi d‘abi­to, scale cromatiche, maschere, ventagli, lanterne cinesi dei colori dell‘iride, teste equine, elmi celtici, epifanie sciamaniche.
Con questa nuova produzione il gruppo riela­bora alcuni propri materiali per rilanciare visioni iniziatiche di cui gli spettatori sono invitati a diveni­re co-autori.

 

La compagnia Stalker Teatro è attiva professionalmente dagli anni 70 nel campo della performance art e sviluppa la propria ricerca nel rapporto tra performance e arti visive, producendo spettacoli ed eventi partecipati con una forte vocazione sociale. Dal 2002 Stalker Teatro ha sede operativa a Torino, dove ha creato in intesa con la Città di Torino e la Regione Piemonte, le Officine per lo Spettacolo e l‘Arte Contemporanea Caos e dove svolge un programma articolato di stagioni, festival e residenze artistiche.

 

sabato 23 APRILE, ore 21.00 / domenica 24 APRILE, ore 18 | TEATRO STUDIO
TEATRO DEL LEMMING / LICEO SCIENTIFICO

IL PRIMO CANTO DELL'INFERNO
Studio finale del Laboratorio Teatrale realizzato con gli studenti del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo

a cura di Diana Ferrantini
assistenza tecnica Alessio Papa
regia Massimo Munaro

Ingresso gratuito / prenotazione obbligatoria

Sembrava una scommessa folle quella di mettere in scena il Primo Canto dell‘Inferno, rispettando in modo integrale la parola Dantesca e di farlo con un gruppo di attori giovanissimi - il lavoro si inscrive, infatti, come tappa finale di un laboratorio realizzato per gli studenti del Liceo Scientifico Paleocopa realizzato grazie al contributo e al sostegno del Comune di Rovigo - eppure tutto questo è avvenuto con estrema semplicità, con quella energia vitale ed entusiasmante che ha attraversato il lavoro di questo gruppo di ragazzi, nella speranza di giungere a contagiare, naturalmente, anche gli spettatori per cui un lavoro teatrale è sempre pensato e dedicato.

 

C’è sempre qualcosa in un testo poetico che rimane irriducibile ad un senso univoco, o che, piuttosto che fare appello alla nostra ragione, si rivolge, senza nessuna mediazione possibile, direttamente ai nostri sensi. E’ questo ad avere reso estremamente popolare un autore altrimenti arduo e impossibile come Dante Alighieri. Se il Primo Canto dell’Inferno, fra gli altri, è inciso in maniera indelebile nella nostra cultura, ed innanzi tutto nella nostra cultura popolare, è perché questa parola poetica possiede una forza ustionante e definitiva che riverbera ben al di là del suo significato razionale. Una parola che continua a riverberare potente anche in questi nostri tempi moderni.
La scrittura scenica che abbiamo operato non vuole né sottolineare né chiarire il senso delle parole, il loro significato, quanto proporsi come ulteriore riverberazione poetica.

In teatro la parola, il verbo, deve farsi carne.

 

giovedì 5 MAGGIO 2022, ore 21.00 | TEATRO STUDIO
MASQUE TEATRO

KIVA

con Eleonora Sedioli
tecnica Angelo Generali
costumi Mood Indigo_Bo
regia, ideazione, luci e macchine Lorenzo Bazzocchi

 

Assistere a una performance dei Masque Teatro è una certezza di estraneazione dell’esistente, parentesi di fuga dal reale per esplorare nuove dimensioni: Kiva ne è una rassicurante conferma.
Kiva è il nome con cui gli indiani Pueblos designavano, ancora agli inizi del XX secolo, la stanza segreta delle iniziazioni. Luogo sotterraneo, inaccessibile se non ai capi clan, la kiva accoglieva e custodiva i serpenti a sonagli catturati vivi nel deserto e qui chiamati a partecipare a quello che lo storico dell’arte Aby Warburg chiamò il rituale del serpente, atto propiziatorio per agognate precipitazioni.
In un momento in cui il teatro sta affrontando un periodo di rilancio dopo oltre due anni di incertezza, tra sperimentazioni tecnologiche e drammaturgie pindariche, Masque Teatro proseguono la loro ricerca artistica che coniuga discorso filosofico, arte e scienza non deludendo le certezze e le aspettative del proprio pubblico, con la sola potenza del movimento del corpo elevato a gesto rituale e magico.

 

Masque Teatro nasce nel 1992. La forza visionaria del loro teatro si esprime nel complesso dialogo che la compagnia sviluppa tra il discorso filosofico, la creazione di prodigiose architetture sceniche e il fondamentale ruolo della Figura. Nel 1997 ricevono il Premio Produzione al Festival Riccione TTV. Nel 2000 ricevono l‘Ubu premio speciale della giuria per il progetto Prototipo e nel 2002 il premio Francesca Alinovi all’attività artistica. Dal 1994 sono ideatori e organizzatori del Festival Crisalide.

 

1 e 2 APRILE 2022, ore 21.00 / domenica 3 APRILE, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
TEATRO DEL LEMMING

AMLETO

con Chiara Elisa Rossini, Alessio Papa, Diana Ferrantini, Alessandro Sanmartin, Katia Raguso, Marina Carluccio, Chiara Ferronato
assistenza tecnica Silvia Massicci
drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro

Spettacolo vincitore del Silver Snow Flake al Sarajevo Winter Festival 2013

 

Il tempo è fuori di sesto.
O quale dannata sorte essere nato per riconnetterlo!...

 

Amleto è l’opera che, più di ogni altra, inaugura la cultura moderna; anzi, per molti aspetti ne costituisce il mito fondante. Come personaggio mitico, Amleto dà vita ad un personaggio scisso, dilaniato, smarrito.
Amleto è scisso fra fede umanista e scetticismo conoscitivo, fra segno e simulacro. È dilaniato, sul piano psicologico, dalla contesa fra il nome del padre e richiamo affettivo della madre, fra passato aureo e presente decadente, fra eros e rifiuto del corpo, fra ragione e follia, fra follia recitata e follia sperimentata direttamente.
Nella sua natura scopertamente metateatrale il testo shakespeariano pone al centro il problema del teatro. Un teatro inteso come spettacolo, cioè simulacro, inganno, falsità, ipocrisia. Da questo punto di vista lo spettacolo” ha ormai completamente invaso, insieme al regno di Danimarca, alla sua corte e ai suoi cortigiani, l’intero nostro mondo contemporaneo: qui la realtà si afferma come tale solo in quanto perpetua finzione.
A questa spettacolarità diffusa Amleto oppone un teatro che sappia smascherare l’inganno, diventare uno strumento in grado di prendere in trappola la coscienza dello spettatore.

 

Il Teatro del Lemming è una compagnia teatrale di ricerca sostenuta dal MiC dal 1997. Il gruppo si afferma, a partire dagli anni Novanta, come una delle realtà più innovative della scena attraverso un percorso teatrale, unico nel panorama italiano, che si caratterizza per il coinvolgimento drammaturgico e sensoriale degli spettatori.

 

giovedì 3 MARZO 2022, ore 21.00 | TEATRO STUDIO
INSTABILI VAGANTI

LOCKDOWN MEMORY

Progetto internazionale Beyond Borders
regia Anna Dora Dorno - testo originale Nicola Pianzola
performer in scena Anna Dora Dorno, Nicola Pianzola
musica originale Riccardo Nanni
disegno luci Anna Dora Dorno, Mattia Bagnoli

con il sostegno di Accademia Perduta / Romagna Teatri | Teatro delle Donne | Festival Colpi di scena 2021 – Accademia Perduta / Romagna Teatri | Festival Avamposti 2021 – Teatro delle Donne

 

Lockdown Memory è uno spettacolo che rientra a pieno nella categoria del teatro della realtà, capace di far dialogare i nuovi linguaggi multimediali con quelli della scena, in grado di raccontare la complessità di un progetto innovativo quale Beyond Borders, in cui teatro, video arte e film documentario si intrecciano attraverso una collaborazione a distanza con artisti da tutto il mondo. Appunti testuali, note visive, partiture fisiche e musicali, conversazioni in zoom e scene di vita quotidiana degli artisti coinvolti, sono i frammenti drammaturgici in divenire che rimbalzano nelle pareti di una stanza asettica in cerca di un unico spiraglio, quella finestra virtuale aperta su un mondo, che ha dovuto marcare i propri confini, a causa delle misure imposte dal contenimento della pandemia.

Dalle proprie scrivanie gli attori in scena curano anche la regia video, rivivendo i diversi momenti e le situazioni createsi durante il lockdown, tra iperconnessione e isolamento, dando voce alla delicata situazione sociale dei paesi degli artisti coinvolti: dalle proteste del movimento Black lives matter negli Stati Uniti alla rivolta sociale in Cile, dall’esodo di massa dalle megalopoli indiane al ritorno alla normalità, dopo la tragedia, nella città di Wuhan.

 

Instabili Vaganti è un duo artistico fondato a Bologna nel 2004 da Anna Dora Dorno, regista performer e artista visiva e Nicola Pianzola, performer e drammaturgo, che opera a livello internazionale nella creazione e produzione di spettacoli, performance, video e installazioni e nella direzione di progetti di ricerca e percorsi di alta formazione nel teatro e nelle arti performative.



 

TEATRO STUDIO - ROVIGO

VISIONI
spettacoli | laboratori | residenze teatrali


 

3 MARZO | ore 21.00 

INSTABILI VAGANTI

LOCKDOWN MEMORY

 

1 e 2 APRILE | ore 21.00 // 3 APRILE | ore 18.00

TEATRO DEL LEMMING

AMLETO

 

14 APRILE | ore 21.00

QUI E ORA RESIDENZA TEATRALE

LADIES BODY SHOW

 

23 APRILE | ore 21.00 // 24 APRILE | ore 18.00

TEATRO DEL LEMMING

IL PRIMO CANTO DELL'INFERNO
Studio finale del laboratorio teatrale realizzato con gli studenti del Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo

 

28 APRILE | ore 21.00

STALKER TEATRO

LA NEBBIA DELLA LUPA

 
5 MAGGIO | ore 21.00

MASQUE TEATRO

KIVA


21 MAGGIO | ore 21.00 // 22 MAGGIO | ore 18.00

TEATRO DEL LEMMING

CANTAMI ORFEO


 


 


BIGLIETTO > € 10,00
IL PRIMO CANTO DELL'INFERNO > INGRESSO GRATUITO
RIDOTTO UNDER 25 > € 3,00

PRENOTAZIONI >
LA PRENOTAZIONE A TUTTI GLI EVENTI, ANCHE A QUELLI GRATUITI, E' OBBLIGATORIA
TEL: 0425.070643 E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

BIGLIETTERIA >
TEATRO STUDIO in presenza a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli

In considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, chiediamo a tutto il pubblico di recarsi con largo anticipo nei luoghi di spettacolo in modo da agevolare i flussi in entrata, ricordando che non è possibile entrare
a spettacolo iniziato. Vi chiediamo inoltre di rispettare le norme in vigore alla data degli eventi. Si ricorda che in base al Decreto Legge n.105 del 23 luglio 2021 è necessario il green pass per accedere agli eventi.

 


INFORMAZIONI

TEATRO DEL LEMMING
Centro internazionale di produzione e ricerca - il teatro dello spettatore
TEATRO STUDIO, Viale Oroboni 14 - Rovigo
tel. 0425.070643
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

TEATRO STUDIO - ROVIGO

VISIONI
spettacoli | laboratori | residenze teatrali


 

9 OTTOBRE | ore 21.00 

WELCOME PROJECT_THE FOREIGNER'S THEATRE

ANGST VOR DER ANGST

 

30 OTTOBRE | ore 21.00

SLOW MACHINE

SIAMO TUTTI UNA FAMIGLIA
CRONACA DI UNA LOTTA IN NOVE CAPITOLI

 

DAL 6 AL 21 NOVEMBRE

TEATRO DEL LEMING

METAMORFOSI DI FORME MUTATE

 

30 NOVEMBRE | ore 21.00

CANTIERE ARTAUD

IL VOLTO DI KARIN UNO STUDIO

 

4 DICEMBRE | ore 21.00
5 DICEMBRE | ore 18.00

TEATRO DEL LEMMING

INFERNO PARTE PRIMA DI NEKYIA

 

11 DICEMBRE | ore 21.00
12 DICEMBRE | ore 18.00

TEATRO DEL LEMMING

CANTAMI ORFEO

 

TUTTI I LUNEDI' | dalle 19.00 alle 22.00

CORSO DI TEATRO

LABORATORIO PER LA CITTA' I CINQUE SENSI DELL'ATTORE

 


 


BIGLIETTO > € 10,00
METAMORFOSI > € 15,00
IL VOLTO DI KARIN > GRATUITO
RIDOTTO UNDER 25 > € 3,00
* eccetto METAMORFOSI

PRENOTAZIONI >
LA PRENOTAZIONE A TUTTI GLI EVENTI, ANCHE A QUELLI GRATUITI, E' OBBLIGATORIA
TEL: 0425.070643 E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

BIGLIETTERIA >
TEATRO STUDIO in presenza a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli

In considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, chiediamo a tutto il pubblico di recarsi con largo anticipo nei luoghi di spettacolo in modo da agevolare i flussi in entrata, ricordando che non è possibile entrare
a spettacolo iniziato. Vi chiediamo inoltre di rispettare le norme in vigore alla data degli eventi. Si ricorda che in base al Decreto Legge n.105 del 23 luglio 2021 è necessario il green pass per accedere agli eventi.

 


INFORMAZIONI

TEATRO DEL LEMMING
Centro internazionale di produzione e ricerca - il teatro dello spettatore
TEATRO STUDIO, Viale Oroboni 14 - Rovigo
tel. 0425.070643
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

sabato 11 DICEMBRE 2021, ore 21.00 / domenica 12 DICEMBRE, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
TEATRO DEL LEMMING

CANTAMI ORFEO

con Chiara Elisa Rossini e Massimo Munaro
assistenza tecnica Alessio Papa
musiche e regia Massimo Munaro

 

Questo lavoro da una parte continua una ricerca, avviata con Musiche del Tempo, sulla capacità del suono di costituirsi come stanza della memoria, dall'altra si pone come primo movimento di un progetto che il Lemming ha intrapreso attorno al mito di Orfeo ed alle Metamorfosi di Ovidio.
Orfeo vuole ritrovare la sua amata morta: Euridice. E la visione si sdoppia. L'amore perduto di Orfeo diventa così il desiderio che non siamo stati in grado di ascoltare, la donna dimenticata, l'amico scomparso, i sogni che non abbiamo saputo realizzare.
Come Orfeo attraverso il mezzo dell’arte, del componimento poetico e musicale, ottiene dagli dèi la grazia che gli consente di intraprendere il viaggio nell’Aldilà, così per noi si apre un viaggio, impossibile, nella terra degli assenti, un viaggio a ritroso nella memoria, nei frammenti di ricordi perduti. Perché, come ricordava Borges, "noi siamo la nostra memoria, siamo questo chimerico museo di forme incostanti, questo mucchio di specchi infranti".

 

e se il mondo ti avrà dimenticato
dì alla terra immobile: io scorro,
e all'acqua rapida ripeti: io sono.
R. M. Rilke

sabato 4 DICEMBRE 2021, ore 21.00 / domenica 5 DICEMBRE, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
TEATRO DEL LEMMING

INFERNO PARTE PRIMA DI NEKYIA

con Alessio Papa, Diana Ferrantini, Chiara Elisa Rossini, Fiorella Tommasini, Katia Raguso
musiche e regia Massimo Munaro

a Roberto Domeneghetti

Questo lavoro costituisce la prima parte di NEKYIA, che in greco significa viaggio per mare di notte o discesa agli inferi. Il ciclo suggerisce la possibilità di un ripensamento radicale dei tre regni che la nostra cultura occidentale designa come i regni dell’oltre-mondo: Inferno – Purgatorio – Paradiso rappresentano anche oggi, infatti, innanzi tutto un patrimonio comune e insostituibile del nostro universo simbolico.

Se da un punto di vista psichico l’Inferno, come è per il teatro, suggerisce uno sprofondamento dell’anima nel regno dei morti, del sogno e dell’inconscio - cioè in un luogo senza tempo - da un punto di vista etico esso ci riporta, invece, a domande basilari sul nostro tempo, sul regno del presente. A questo presente gli spettatori, qui, sono lasciati nella loro condizione quotidiana di muta impotenza.
Il lavoro su INFERNO rappresenta la messa in gioco di questa questione, oggi, ineludibile. Il lavoro si costituisce come riflesso della nostra infera condizione quotidiana. E, come uno specchio crudele, questo riflesso si propone di provocare nello spettatore uno shock rivelatore e salutare.

martedì 30 NOVEMBRE 2021, ore 21.00 | TEATRO STUDIO
CANTIERE ARTAUD

IL VOLTO DI KARIN UNO STUDIO

in residenza artistica dal 23 al 30 novembre
all'interno di "IN METAMORFOSI - residenze per la ricerca teatrale" realizzato all'interno del progetto
ARTISTI NEI TERRITORI grazie al contributo del MiC - Ministero della Cultura e della Regione Veneto

regia, disegno luci e scene Ciro Gallorano
con Davide Arena, Sara Bonci, Matilde Cortivo, Jo Kezich
direzione tecnica Federico Calzini
produzione Cantiere Artaud
con il contributo Fondazione CR Firenze

Ispirato alle opere di Ingmar Bergman, Il volto di Karin prende il titolo dall’omonimo cortometraggio del regista svedese dedicato alla memoria della madre Karin Åkerblom, elegia iconografica al tempo che scorre e all’importanza di sedimentare la memoria, incarnata dalle fotografie. Nel documentario Bergman mette in sequenza una serie di  fotografie della madre dai 3 anni fino a pochi giorni prima della morte. In esso si avverte l’inafferrabilità del tempo, ma anche la capacità di creare attraverso la visione una dimensione altra, quella del ricordo, che permette di colmare momentaneamente un’assenza data dalla perdita creando una realtà virtuale.

 

Cantiere Artaud è un collettivo di ricerca teatrale fondato ad Arezzo nel 2016 da Sara Bonci e Ciro Gallorano. Nel 2020 la compagnia è stata riconosciuta dalla Regione  Toscana come giovane formazione di prosa. Il nome dell’Associazione sottolinea la volontà di essere sempre pronti a nuove sperimentazioni e vuole essere un omaggio ad  Antonin Artaud, precursore di un teatro che tende a smuovere i nervi. Allo spettatore viene chiesto di lasciarsi condurre dentro un labirinto fatto di piccoli gesti e suoni  primordiali, silenzi e ombre. 

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