(2008)

con Chiara Elisa Rossini, Fiorella Tommasini, Diana Ferrantini, Mario Previato drammaturgia,musiche e regia Massimo Munaro

Prima Rappresentazione: Rovigo, Teatro Studio - 21 novembre 2008

 Risplende la tua luce nel buio della via
non so di dove vieni e neppure chi tu sia
sembri così vicina e sei così lontana
non conosco il tuo nome, so solo che sei bella
e dovunque ti trovi e chiunque tu sia
scintilla scintilla piccola stella.

(da un’antica nenia irlandese)

Lo spettacolo è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Michael Ende. Momo è una ragazzina che vive tutta sola all’interno di un teatro nella periferia di una città. Gli abitanti del quartiere si prendono cura di Momo e tutti la vanno a trovare. Infatti la bambina ha una specie di dono: Momo è in grado di ascoltare. Gli adulti la cercano per parlare, i bambini per giocare. Ma ben presto accade qualcosa di molto strano, tutti sembrano sempre più indaffarati e non hanno più tempo da dedicargli. In città sono arrivati gli Uomini Grigi che rubano il tempo agli adulti facendo credere loro che esso venga depositato in banche speciali. Di fronte all’invasione degli Uomini Grigi, Momo, con l’aiuto di Mastro Hora, il Maestro del Tempo, e di Cassiopea, una tartaruga molto particolare, salverà se stessa e la città da questa terribile oppressione. Quest’avventura, seppur piena di pericoli, permetterà alla bambina di scoprire i segreti del Tempo. La storia di MOMO è quella di una bambina che, con la forza dell’innocenza e dell’immaginazione, si ribella ai ritmi di vita e alla freddezza della società moderna. Il racconto difende i valori dell’infanzia e rivela l’inconsapevole saggezza dei bambini. Per la piccola MOMO, infatti, la fantasia, il saper ascoltare, il saper dare attenzione alle piccole cose, il prendersi cura, diventano armi vincenti contro la frenesia e il consumismo della società dei “grandi”.

E’ la seconda volta che dedichiamo uno spettacolo al pubblico dell’infanzia. Con L’ODISSEA DEI BAMBINI avevamo pensato ad una sorta di piccola iniziazione al teatro (e alla vita) per il piccolo Odisseo, costruendo per un gruppo di 20 bambini un viaggio sensoriale fra oscurità, magia ed immaginazione. Con MOMO l’avventura si estende ad una comunità molto più numerosa e composita. Si tratta, per me, in particolare, di un omaggio agli attori del Lemming, lanciati in un’avventura per loro del tutto inedita, e, insieme, di un omaggio al Teatro, perché Momo resta prototipo di quella capacità di concretizzare con semplicità ascolto e magia che pure resta l’obbiettivo, spesso inattuato, del teatro.

Lemming

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