sabato 15 ottobre // ore 21
TEATRO DEL LEMMING
ANTE LUCEM
scrittura scenica su Sette romanze su poesie di Aleksandr Blok, op.127 di Dmitrij Šostakovič
soprano Cristina Baggio
attori Alessio Papa, Diana Ferrantini, Katia Raguso, Marina Carluccio, Silvia Massicci
violino Elisa Spremulli - violoncello Edoardo Francescon - pianoforte Andrea Mariani
costumi Thierry Parmentier
assistenza tecnica Roberto Lunari, Matteo Fasano, Paolo Rando
drammaturgia e regia Massimo Munaro
Coproduzione 2021 Teatro Sociale di Rovigo e Teatro del Lemming
14 e 15 ottobre // ore 11 > in replica per gli studenti delle scuole superiori e università
ANTE LUCEM (Prima dell’Alba) è un’Opera da camera che nasce attorno alle Sette romanze su poesie di Aleksandr Blok op. 127 di Dmitrij Šostakovič. Per quanto si tratti di una partitura che il compositore russo scrisse per soprano e un piccolo ensemble strumentale, essa si presta particolarmente ad una rilettura teatrale, come per altro accade a diverse composizioni dell‘ultimo Šostakovič. La scrittura scenica operata in questa versione dal Teatro del Lemming, sovrappone alla musica il linguaggio articolato del teatro: la fisicità degli attori, la parola poetica, il linguaggio simbolico delle immagini, trasformano perciò la composizione da camera in un’Opera complessa e dal forte impatto visivo.
È notte e siamo come in attesa di una rivelazione. Domina un’atmosfera da sogno, una diffusa trama nebbiosa. Si aprono squarci su scenari misteriosi ed evanescenti, pervasi di malinconia e di enigmi. Uno spazio intimo e evocativo: un canto gettato nell‘oscurità della notte in attesa della liberazione di una nuova alba.
Dmitrij Šostakovič (1906-1975) è unanimamente considerato tra i più importanti compositori del Novecento. In particolare, il ciclo dell‘opera 127 è concepito non come una raccolta di romanze separate ma come un insieme inscindibile, con un arco espressivo che sale fino all‘estrema e concitata drammaticità della quinta romanza (Tempesta) per poi placarsi e spegnersi nell‘ultima (Musica).
Le poesie qui messe in musica risalgono agli anni giovanili di Aleksandr Blok (1880-1921), uno dei maggiori esponenti del simbolismo russo, molto amato da Šostakovič, che tornava spesso a rileggerne i versi. Composte rapidamente nelle prime settimane del 1967, su un letto d‘ospedale, le Sette romanze vengono qui realizzate per la prima volta in versione scenica.