Progetti

IF YOU PLAY contest - novembre 2014 / gennaio 2015
Gara teatrale per giovani under 25

IF YOU PLAY è un progetto pensato e dedicato esclusivamente ai giovani under 25. Una gara di teatro in cui i partecipanti, da soli o in gruppo, sono liberi di mettere in scena qualsiasi cosa essi vogliano, nel modo che loro stessi decideranno.

IF YOU PLAY è anche un progetto di formazione: due laboratori, uno di regia ed uno attoriale, dedicati ai partecipanti e costruiti per dare loro la tecnica di base per gareggiare.

IF YOU PLAY è creazione: alla conclusione dei laboratori ogni partecipante singolo, oppure ogni gruppo, potrà provare singolarmente in Teatro Studio per sviluppare la sua idea di spettacolo potendo contare sull'assistenza tecnica (ma non artistica!) del personale del Teatro del Lemming. In definitiva IF YOU PLAY è un opportunità: per il vincitore che, attraverso un ulteriore periodo di residenza, potrà lavorare per costruire lo spettacolo che potrà essere inserito nella programmazione del Teatro Studio di Rovigo.

Nel 2014 il progetto, realizzato in collaborazione con Nexus, è stato vincitore del Bando Culturalmente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Il Teatro del Lemming ha aderito ad Art Bonus, il sistema di incentivi fiscali a favore di chi decide di fare mecenatismo con erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo introdotto dal Decreto legge 83/2014 “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”. Attraverso di esso può essere sostenuta la nostra attività di produzione, le residenze artistiche e l'ospitalità al Teatro Studio di Rovigo. Le informazioni e le modalità sono disponibili sul sito di ArtBonus.

La norma prevede che gli aderenti alla raccolta fondi attraverso ArtBonus usufruiscano di un credito d’imposta pari al 65% dell’erogazione liberale, detraibile in tre annualità, in base al D.L. 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni nella Legge 29 luglio 2014, n. 106 (“Art Bonus”).

Possono beneficiare del credito d’imposta per le erogazioni liberali a sostegno delle attività le persone fisiche e gli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile e i soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.

Come disposto dalle norme vigenti, le donazioni possono essere fatte solo attraverso istituti bancari, uffici postali, carte di credito, di debito e prepagate, assegni bancari e circolari.

Informazioni:

Referente Katia Raguso 0425.070643
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Erogazioni ricevute nel 2022

Erogazioni ricevute nel 2021

Erogazioni ricevute nel 2019 - 2020

Erogazioni ricevute nel 2018

L'ODISSEA DEI BAMBINI
Percorso sensoriale nel teatro per l'infanzia.

Di tutte le storie l’ODISSEA di Omero è quella paradigmatica per definizione: tanto che può essere considerata la fonte diretta delle favole che hanno attraversato la nostra cultura occidentale, oltre che l’infanzia di tutti; un modello generativo inesauribile e impressionante. Da questo punto di vista, il mito di Odisseo racchiude in un unico racconto e nei suoi molti episodi, alcuni elementi fondanti nella crescita di un bambino: la paura, il coraggio, l’intelligenza come strumento per superare le difficoltà, la fiducia verso sé stessi e gli altri, l’avventura, il rapporto tra libertà e protezione materna, tra indipendenza e desiderio di una casa a cui tornare.

All’interno della macrostruttura del viaggio, cioè il racconto del ritorno periglioso alla propria casa, l’Odissea si propone come un insieme straordinario di avventure e di esperienze. Il percorso pedagogico sensoriale da noi proposto, vuole condurre i partecipanti all'incontro con le importanti figure archetipiche del mito attraverso un coinvolgimento attivo .

Riteniamo infatti che, specialmente nel periodo dell'infanzia e della prima adolescenza, l'apprendimento del sapere e delle materie scolastiche possa essere tanto più efficace quanto più coinvolga direttamente il bambino, rendendolo soggetto di esperienze da lui direttamente vissute. Attraverso la partecipazione a diversi incontri laboratoriali e allo spettacolo L'Odissea dei bambini, studenti e insegnanti si ritroveranno immersi in un percorso sensoriale di cui saranno protagonisti attivi. In particolare, attraverso la stimolazione sensoriale, il percorso drammaturgico messo in atto dallo spettacolo porterà gli alunni a diventare effettivamente Odisseo e a vivere in prima persona le avventure dell'eroe omerico, esperendo così sulla propria pelle le emozioni, le dinamiche e gli incontri narrati nel poema. Allo stesso tempo, gli insegnanti avranno modo di confrontarsi con un metodo di lavoro volto a coinvolgere attivamente i bambini nell'apprendimento delle materie scolastiche (in questo caso, appunto, l'Odissea).

Il progetto si rivolge alla scuola primaria e alla scuola secondaria di I grado ed è dedicato ad una singola classe di studenti. Le attività previste dal progetto sono:

-      un incontro formativo iniziale per i docenti;

-      un incontro di preparazione allo spettacolo per gli alunni e i docenti;

-      la partecipazione allo spettacolo teatrale “L’odissea dei bambini. Viaggio nel teatro per venti bambini di tutte le età”;

-      la partecipazione attiva degli allievi ad un laboratorio incentrato sul metodo I cinque sensi dell’attore.

Gli incontri preliminari con gli insegnanti e con gli allievi ed il laboratorio conclusivo si svolgeranno direttamente nella scuola che aderisce. Per partecipare allo spettacolo è prevista una trasferta della classe presso il Teatro Studio di Rovigo. 

Il progetto, dal 2016 al 2018, è risultato vincitore del Bando Attivamente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

CONNESSIONI – RETE VENETA PER LA RICERCA TEATRALE

 

  • WELCOME PROJECT - Intme Fremde
    15 dicembre 2016, ore 21:00
    Teatro Studio, Rovigo

 

  • WELCOME PROJECT - Intme Fremde  
    16 dicembre 2016, ore 21:00
    Spazio Farma, Via Giuseppe Paganello, 8/5, 30172 Mestre VE, Italia
  • WELCOME PROJECT - Intme Fremde  
    17 dicembre 2016, ore 21:00
    InCircolo, Viale dell' Industria, 4, 35013 Cittadella PD, Italia
  • WELCOME PROJECT - Intme Fremde  
    18 dicembre 2016, ore 19:00
    Carichi Sospesi, Vicolo Portello, 12, 35131 Padova PD, Italia
  • TEATRO DEL LEMMING - Odisseo 
    2 febbraio 2017,  PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA ALLO +39 0425070643
    Teatro Studio, viale Oroboni 14, Rovigo 
  • TEATRO DEL LEMMING - Odisseo 
    4 febbraio 2017, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 
    Spazio Farma, Via Giuseppe Paganello, 8/5, 30172 Mestre VE, Italia 
  • TEATRO DEL LEMMING - Odisseo 
    5 febbraio 2017, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
    Carichi Sospesi, Vicolo Portello, 12, 35131 Padova PD, Italia 
  • FARMACIA ZOO:E' - 9841/Rukeli 
    28 febbraio 2017, ore 19:00
    Carichi Sospesi, Vicolo Portello, 12, 35131 Padova PD, Italia
  • CARICHI SOSPESI - Groppi d'amore nella scuraglia 
    18 marzo 2017, ore 21:00
    InCircolo, Viale dell' Industria, 4, 35013 Cittadella PD, Italia
  • CARICHI SOSPESI - Mending Song  
    12 aprile 2017, ore 21:00
    AB23, Contrà Sant'Ambrogio, 23, 36100 Vicenza VI, Italia
  • ILARIA DRAGO - Ecuba + Transhumance
    20 aprile 2017, ore 21:00
    Teatro Studio, viale Oroboni 14, Rovigo
  • ILARIA DRAGO - Ecuba + Transhumance
    21 aprile 2017, ore 21:00
    Spazio Farma, Via Giuseppe Paganello, 8/5, 30172 Mestre VE, Italia
  • TEATRO DEL LEMMING - Odisseo 
    27 aprile 2017 – 28 aprile 2017, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
    AB23, Contrà Sant'Ambrogio, 23, 36100 Vicenza VI, Italia
  • TEATRO DEL LEMMING - Odisseo 
    29 aprile 2017, PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
    InCircolo, Viale dell' Industria, 4, 35013 Cittadella PD, Italia
  • ILARIA DRAGO - Simone Weil 
    29 aprile 2017, ore 21:00
    Carichi Sospesi, Vicolo Portello, 12, 35131 Padova PD, Italia
  • ILARIA DRAGO - Simone Weil 
    2 maggio 2017, ore 21:00
    AB23, Contrà Sant'Ambrogio, 23, 36100 Vicenza VI, Italia

 

 

CONNESSIONI è un progetto che mette in rete alcuni spazi teatrali a favore dell’ospitalità di artisti che operano in direzione della ricerca teatrale.

Nel 2016 il Teatro del Lemming, assieme a Carichi Sospesi di Padova e Farmacia Zoo:è di Venezia,  ha dato vita al progetto CONNESSIONI, una rete che mette in rete degli spazi teatrali veneti a favore dell'ospitalità di artisti che operano in direzione della ricerca teatrale. La rete, prodotta, gestita e diretta dal Teatro del Lemming, promuove la circuitazione del teatro di ricerca attraverso una progettazione condivisa tra i partner.

Nel 2020 CONNESSIONI mette in relazione otto soggetti che programmano la ricerca teatrale:
Carichi Sospesi (Padova) - Farmacia Zoo:é (Mestre) - Teatro del Lemming (Rovigo) - EXP (Verona) - Sette Soli (Bassano del Grappa) - Teatro Magro (Mantova) - Festival Opera Prima (Rovigo) - Trend Eventi (Arzignano).

www.connessioni-reteteatrale.it

 


CONNESSIONI è un progetto ideato da Teatro del Lemming, Carichi Sospesi e Farmacia Zoo:E’
www.carichisospesi.com        www.farmaciazooe.com
e prodotto dal CENTRO INTERNAZIONE DI PRODUZIONE E RICERCA Il teatro dello spettatore
www.teatrodellemming.it

IN METAMORFOSI - da Compagnia a Centro per la ricerca teatrale

Un progetto realizzato grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell'ambito del bando Culturalmente Impresa 2015.

Il progetto vuole sostenere il Teatro del Lemming nel processo di trasformazione da Compagnia di Produzione a Centro di Ricerca in un periodo di cinque anni. La trasformazione in Centro rappresenta per il Teatro del Lemming un coerente sviluppo della traiettoria evolutiva del gruppo, che ha sempre avuto, oltre che la vocazione a produrre spettacoli, anche quella alla cura e all'ospitalità di realtà esterne.

Le attività che il Lemming  intende realizzare nei prossimi anni saranno volte perciò da una parte al consolidamento e potenziamento del proprio organico, dall'altra allo sviluppo di un percorso in grado di condurre alla creazione e all'offerta di un modello di ospitalità innovativo, legato - in particolare - alla pratica delle Residenze Teatrali, capace di posizionare il Centro di Ricerca nel mercato teatrale italiano ed europeo come punto di riferimento strategico per la sperimentazione dei linguaggi scenici.
Crediamo inoltre che la costruzione di un Centro di Ricerca Teatrale in Veneto sia assolutamente necessaria per realizzare un riequilibrio dell’attuale sistema teatrale regionale che è ancora oggi sbilanciato verso il teatro di Prosa e di intrattenimento. Manca, per la ricerca teatrale veneta, una struttura in grado di supportare i nuovi gruppi che si affacciano al mondo del teatro professionale;  una struttura che sia in grado di proporre una propria forte visione critica su quello che è e che può essere il teatro; in grado, in fin dei conti, di proporsi come incubatore di nuove realtà e perciò anche autorevole attore di politica culturale.
Caratteristica fondamentale del Centro sarà il carattere Internazionale del suo progetto, e svilupperà le sue attività attorno all'idea ed alla pratica del Teatro dello spettatore, vocazione e cifra stilistica del gruppo, cioè di tutto quel teatro di innovazione che ricerca una relazione profonda e personale, non più con la massa anonima del pubblico, ma con ciascuno spettatore partecipante.

Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo grazie al bando Culturalmente Impresa 2015.

 

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2019 / 2020 - LABORATORIO IN CARCERE. Il teatro dei sensi

Nel 2019 e nel 2020 è proseguito il lavoro laboratoriale all'interno della Casa Circondariale di Rovigo. In questo periodo il Teatro del Lemming è stato coinvolto sia nel Progetto PER ASPERA AD ASTRA riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza sia nella prosecuzione del progetto finanziato con il bando Regione Veneto D.G.R. 1648/2016.

PER ASPERA AD ASTRA è promosso da ACRI e sostenuto da 11 Fondazioni di origine bancaria, ha l’obiettivo di tracciare un percorso che mette insieme le migliori esperienze di teatro in carcere presenti in diversi contesti territoriali, li fa dialogare e diffonde l’approccio anche a beneficio di altri contesti e operatori. Il progetto si è articolato in una serie di eventi formativi e di workshop realizzati all’interno degli istituti di pena localizzati nei territori di competenza delle Fondazioni partecipanti, rivolti a operatori artistici, operatori sociali e detenuti. Per quest’ultimi i corsi di formazione professionale rappresentano un ponte verso nuove opportunità lavorative.

Grazie al Decreto n. 133 del 23/11/2018 della Giunta della Regione Veneto siamo riusciti a proseguire anche con il laboratorio teatrale. L’attività è stata bruscamente interrotta dall’emergenza sanitaria ed è ripresa, con un numero inferiore di partecipanti a luglio ed agosto 2020.

Il breve video, realizzato alla ripresa del laboratorio dopo la sua brusca interruzione dovuta all'emergenza Covid-19, restituisce il senso dell'esperienza.

 

 

2016 / 2018 - LABORATORIO CARCERE

Dalla fine del 2016 sino al 2018 abbiamo realizzato un laboratorio di teatro all'interno della Casa Circondariale di Rovigo. Il laboratorio è stato sostenuto grazie al progetto Il teatro dei sensi promosso dalla Regione Veneto - Direzione Regionale per i Servizi Sociali - Servizio Prevenzione delle Devianze e Tossicodipendenze e al Bando Progetto Sociale della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Qui un video documentario che racconta la nostra esperienza con alcuni dei partecipanti.

 

 

2014 - NELLA TEMPESTA
alcune riflessioni a margine del laboratorio in carcere

Da maggio ad ottobre, con una pausa durante luglio e agosto, il Teatro del Lemming ha condotto, con cadenza bisettimanale, un laboratorio teatrale per i detenuti nella Casa Circondariale di Rovigo. Martedì 17 novembre è stato presentato alla direzione del Carcere e ad un piccolo pubblico proveniente dall’esterno uno studio su “La tempesta” di W. Shakespeare. Il progetto è stato possibile grazie alla vincita del Bando della Regione Veneto a sostegno di interventi nel settore sociale del 2014.

Quello delle Case Circondariali è un luogo altro, anche rispetto all’alterità che il carcere in sé rappresenta. È un ambiente caratterizzato dalla sosta, dall’attesa e dalla sospensione, abitato da coloro che sono in attesa di giudizio, da “color che son sospesi”, appunto. All’interno dell’Istituto, nello spazio della chiesetta, sgombro da banchi e sedie, ha preso vita il laboratorio che ha registrato, nel tempo, la frequenza di 25 detenuti. Ancora una volta, anche in un luogo come questo, il Teatro ha rilevato la sua natura dirompente. Abbiamo lavorato sulla creazione di un gruppo, sulla fiducia e sulle relazioni inter-personali, tutti presupposti quasi dati per scontati nel normale lavoro sul palcoscenico, ma che tra i frequentanti, spesso di nazionalità diverse, scontati non erano. E poi sull’uso del corpo. In un istituzione che tende a ridurre inevitabilmente il carcerato ai suoi bisogni primordiali (mangiare, dormire, defecare), che tende quindi a comprimere il corpo, a rinchiuderlo all’interno di spazi, schemi e regole etero-imposti, la sua riscoperta ha il valore di una piccola rinascita. In questo modo, all’interno di questo spazio altro, abbiamo creato una piccola isola che sempre più cominciava ad assomigliare a quella abitata da Prospero, Calibano e Miranda.

Per lungo tempo abbiamo lavorato seguendo questi obiettivi, in una fase più propriamente di laboratorio. Ci sembrava rischioso cominciare la creazione di uno studio finale, in un contesto inevitabilmente caratterizzato da un flusso costante di persone. Ci ha sorpreso – e gratificato – vedere che alcuni dei partecipanti avevano questa esigenza. Alla fine, nel loro desiderio, si è espresso quello che è il teatro: arte meno individuale di altre proprio perché nasce da una creazione collettiva, alimentata da energie di relazione. Assieme alle cinque persone che hanno scelto di intraprendere questa avventura abbiamo scelto di prendere come riferimento “La tempesta” di W. Shakespeare.

“O brave new world! That has such people in't! “ dice Miranda all’inizio dl V atto. Il tema del viaggio è stato predominante. Il viaggio di chi attraversa il Mediterraneo alla ricerca di “un meraviglioso mondo nuovo”, certo, ma anche il viaggio come scoperta, quel viaggio all’interno delle stanze dove la giustizia si fa di pietra e sbarre aspettando che i cancelli si aprano, aspettando la vita nuova. Crediamo che lo studio parlando di loro, inevitabilmente, in qualche modo, parli a noi. A questo nostro essere "irrimediabilmente coinvolti, per quanto vogliamo crederci assolti".

Rovigo, 25 novembre 2015

 

alcuni articoli: Il Gazzettino, 18 novembre 2015 / Rovigo Oggi, 18 novembre 2015 / Rovigo in diretta, 17 novembre 2015

 

 

Progetti

 

IN METAMORFOSI - Residenze per la ricerca teatrale
Nel triennio 2018 - 2020, con il progetto IN METAMORFOSI - Residenze per la ricerca teatrale, l'attività del Teatro del Lemming è rivolta da una parte al sostegno della giovane creatività locale e regionale, dall’altra all'ospitalità in residenza di artisti della scena nazionale ed europea che lavorano, in particolare, attorno al coinvolgimento dello spettatore nell’evento scenico, secondo formule e metodi innovativi ed inediti. Il progetto Residenze per artisti nei territori  è sostenuto e promosso dal MIBAC - Direzione Generale Spettacolo e dalla Regione Veneto.

CONNESSIONI - Rete veneta per la ricerca teatrale
Nel 2016 il Teatro del Lemming (con Carichi Sospesi di Padova e Farmacia Zoo:è di Venezia a cui si è aggiunto da un anno l'Associazione Festival Opera Prima a Rovigo) ha dato vita al progetto CONNESSIONI, mettendo in rete degli spazi teatrali veneti a favore dell'ospitalità di artisti che operano in direzione della ricerca teatrale. La rete è prodotta, gestita e diretta dal Teatro del Lemming. Grazie al sostegno della Fondazione Cariverona, nell'ambito del Bando cultura 2019, il progetto intende rafforzare la rete estendendone il più possibile l'azione in nuovi territori. Il progetto prevede l'adesione di nuovi partners (Sette Soli di Bassano del Grappa (VI), EXP di Verona e Teatro Magro di Mantova) e la produzione di una rassegna di teatro di ricerca itinerante nei diversi spazi della rete, realizzata attraverso un processo di progettazione condivisa.

IPSE DIXIT #
Ipse Dixit è una raccolta di interviste, una rubrica che possa permettere al pubblico e agli addetti ai lavori di avere un piccolo approfondimento sugli ospiti e gli spettacoli che di volta in volta frequentano la nostra programmazione.

PER ASPERA AD ASTRA - Riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza
Per aspera ad astra, alla sua seconda edizione, è promosso da ACRI - Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio SPA, è sostenuto da undici fondazioni bancarie, fra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e vede coinvolto il Teatro del Lemming presso la Casa Circondariale di Rovigo. Il progetto individua nei corsi di formazione professionale lo strumento principale del progetto. Seguendo questi presupposti il Teatro del Lemming ha attivato un Corso di formazione professionale ai mestieri del teatro presso la Casa Circondariale di Rovigo tra fine settembre 2019 e fine marzo 2020. Il progetto rappresenta una sistematizzazione dell’attività portata sinora avanti dal Lemming all’interno del Carcere con laboratori teatrali annuali dal 2015.

ATTIVAMENTE - L'Odissea dei bambini. Percorso sensoriale nel teatro per l'infanzia
Grazie al progetto Attivamente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, siamo riusciti a realizzare "L'Odissea dei bambini" per le scuole dell'infanzia e primarie della provincia di Padova e Rovigo. Oltre allo spettacolo, un vero viaggio nel teatro mimesi di quello dell'eroe omerico, il progetto ha previsto incontri formativi per allievi e insegnanti ed un laboratorio teatrale conclusivo. Il progetto è stato attivo negli aa. ss. 2016/2017 - 2017/2018 - 2018/2019.

IN METAMORFOSI - da Compagnia a Centro per la ricerca teatrale
Il progetto vuole permettere al Teatro del Lemming di trasformarsi da Compagnia di Produzione a Centro di Ricerca in un periodo di cinque anni. La trasformazione in Centro rappresenta per il Teatro del Lemming un coerente sviluppo della traiettoria evolutiva del gruppo, che ha sempre avuto, oltre che la vocazione a produrre spettacoli, anche quella alla cura e all'ospitalità di realtà esterne. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo grazie al bando Culturalmente Impresa 2015.

be@home - SETTE RESIDENZE PER LA RICERCA TEATRALE
Il nuovo progetto di ospitalità del Lemming. Sette residenze artistiche al Teatro Studio di Rovigo, individuate attraverso un bando aperto a gruppi locali, nazionali ed internazionali, per supportare e documentare i processi di innovazione dei linguaggi scenici. Il progetto è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo grazie al bando CulturlMente - nuovi linguaggi d'arte 2014.

Il testimone che passa
Attraverso un processo triennale, il progetto mira a rafforzare la nostra struttura organizzativa e gestionale. Il progetto, vincitore del bando fUNDER35 2013, è sostenuto dalle Fondazioni bancarie che aderiscono al Fondo per l'impresa culturale giovanile.

Sogno dentro Sogno - progetto pedagogico/spettacolare
Sogno dentro Sogno è un opera in un atto e sette quadri composta da Massimo Munaro su un libretto di Martino Ferrari. La messa in scena dell'Opera è frutto di un progetto pedagogico che ha coinvolto oltre agli allievi attori i Conservatori di Rovigo e di Castelfranco. Il progetto pedagogico/spettacolare è stato selezionato e sostenuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo nell'ambito del bando CulturalMente - nuovi linguaggi d'arte 2012.

be@home 7 RESIDENZE PER LA RICERCA TEATRALE
al Teatro Studio di Rovigo

Nel 2015 ospiteremo al Teatro Studio sette realtà artistiche operanti nel campo della sperimentazione dei linguaggi scenici, provenienti dal territorio locale, nazionale ed internazionale.Il progetto è realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell'ambito del bando Culturalmente.

Intendiamo la residenza artistica come la forma corretta ed ideale per ospitare, programmare e documentare processi di lavoro nell’ambito della ricerca teatrale.

Per ricerca teatrale non si deve pensare, evidentemente, ad un qualche sottogenere teatrale (out, off, b, o con qualunque altro nome lo si voglia chiamare) ma al processo di lavoro che opera una reale sperimentazione sulla drammaturgia (intesa come scrittura scenica), sull’attore, sullo spettatore e sullo spazio teatrale. In altre parole tutto quel teatro, non convenzionale, che persegue:

-          l’autonomia del linguaggio scenico dal testo teatrale;

-          la ridefinizione dello spazio scenico;

-          la riformulazione della presenza e dello sguardo dello spettatore;

-          un lavoro che implichi una originale pedagogia sull’attore;

-          un legame che unisce gli attori al progetto del gruppo;

-          un processo e tempi di lavoro che consentano una reale ricerca;

-          una relazione reale con lo spazio ed il contesto in cui si trova a produrre e a replicare.

Il calendario al momento è in via di definizione. Ogni gruppo o artista selezionato sarà ospitato in residenza al Teatro Studio di Rovigo.

Be@Home intende aprirsi a più generazioni teatrali, mettendo in relazione giovani gruppi con maestri della scena.

Ai giovani gruppi Under 35 sarà offerta la possibilità di realizzare in Teatro Studio un periodo esclusivo di prove. La Residenza teatrale dovrà però in ogni caso consentire un momento di apertura pubblica, attraverso la presentazione di uno spettacolo o di uno Studio in progress del lavoro, eventualmente pensato e realizzato anche in un site-specific della città.

Ai maestri della scena sarà chiesto, nel periodo di loro permanenza, di presentare uno o più spettacoli e di realizzare anche un laboratorio o workshop aperto a giovani attori under 35 del territorio.

 

PROGETTO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO DI 

 

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Nel 2012 il Teatro del lemming vince il bando Culturalmente promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con un progetto pedagogico-spettacolare. Coinvolgento alcuni allievi attori assieme agli attori della Compagnia e agli allievi del Conservatorio Venezze di Rovigo e Steffani di Castelfranco Veneto, realizza l'Opera Sogno dentro Sogno.

 

Sinossi

 

Di chi è lo sguardo
che guarda coi miei occhi?
Quando penso che vedo,
chi continua a vedere
mentre sto pensando?
Fernando Pessoa, La Mummia

Sogno dentro sogno è un opera originale composta e diretta da Massimo Munaro, regista dal Teatro del Lemming su un libretto di Martino Ferrari. La struttura prende spunto dall'omonimo spettacolo del 1989 che valse alla neonata compagnia Teatro del Lemming il riconoscimento della critica nazionale. Dello spettacolo originale l'opera conserva la suddivisione in scene, sette quadri che si incastrano l'uno con l'altro come in una partita a scacchi. L'incastro perfetto, la perfetta armonia delle arti anima ancora oggi l'intero progetto dell'Opera Sogno dentro sogno. Un'alchimia che può rendere il teatro il luogo della fusione perfetta delle arti sceniche presupposto dell'opera d'arte totale.
Sogno dentro sogno rappresenta, nella struttura ma anche nell'allestimento, nella drammaturgia come anche nella composizione, un'opera inedita ed inusuale rispetto al tradizionale repertorio lirico. I diversi linguaggi, quello del teatro, quello dell'opera finanche quello della danza, possono trovare in essa un nuovo intreccio pur mantenendo ciascuno il proprio segno caratteristico. Il risultato, dato dalla loro compenetrazione, diventa per lo spettatore la chiave per aprire il regno del sogno che è il palcoscenico.
Il pretesto narrativo della storia è estremamente semplice quanto estremamente complesso. Una nuova presenza giunge in un mondo estraneo e questo mondo comincia ad animarsi, a muoversi attorno al nuovo venuto. Inizialmente le azioni sembrano confuse, caotiche, come possono sembrare confuse le mosse di un giocoad un osservatore che non ne conosca le regole.
A tratti e in diversi momenti gli avvenimenti sembrano assumere una direzione precisa, prende corpo “la realtà” o un’illusione di essa. Jan, il protagonista, si trova a vivere una serie di situazioni diverse,ognuna delle quali offre una spiegazione di ciò che è avvenuto fino a quel momento. “Aveva battuto latesta e perso la memoria”, “aveva bevuto e sognava di aver perso la memoria”, “era pazzo e il resto erano sue allucinazioni”, ma nessuna di queste verità trova conferma.
Sogno dentro Sogno racconta la storia di una perdita, perdita di identità e perdita in un meccanismosempre più complesso, nel quale ci si trova costretti molto prima di averne intuito la logica. Il meccanismocostringe Jan a partecipare a situazioni che egli non capisce e di cui spesso è la vittima, la mancanteconoscenza di sé gli impedisce di non accettare tutto ciò.
Le emozioni che animano lo spettacolo possono appartenete al vissuto di chiunque: improvvisamenteciò che è conosciuto e familiare si allontana, diviene estraneo, minaccioso, gli elementi del reale si ricombinano in qualcosa di immaginario mantenendo però i propri contorni precisi e amplificandone la freddezza.
A partire dal campo tematico del sogno, o meglio dal rapporto sempre difficilmente distinguibile tra realtà e sogno, tra vita e teatro, la scena diventa il punto di osservazione dello spettatore dentro se stesso. Lo spazio del palcoscenico si trasforma nello spazio della coscienza, le domande del protagonista diventano le domande di ciascuno. In questo spazio i contorni del reale diventano labili, ciò che credevamo di sapere si rivela potenziale minaccia.
La narrazione procede per immagini, per quadri successivi ed istantanei, come in un sogno. Il percorso è analogo a quello che si ritrova nella Xilografia “Sogno” di Maurits Cornelis Escher, qui riportata,e alla quale si fa riferimento in alcuni punti dello spettacolo, raccontandone in un certo senso la storia. Si susseguono, in questo modo, sette quadri definiti da sette scene, incastrate una sull'altra come in una partita a scacchi, dove ciascuna sembra dare apparentemente la soluzione all'enigma aperto dalla precedente, ma che finisce per sprofondarci ancora di più all'interno.
La musica, estremamente iterativa eppure sempre aperta al canto, scandisce l'intero incedere della storia. Qui la musica incarna il ruolo di deus ex machina, il burattinaio che costringe i personaggi a muoversi come pedine. Gli attori pur senza danzare si muovono in perfetta sincronia con la musica, al punto che la musica viene percepita come il motore stesso del movimento.
I testi utilizzati nell'Opera sono per lo più di Georg Büchner e Fernando Pessoa, si conservano alcuni frammenti di dialoghi dal romanzo “Il lungo sonno” di John Hill, da cui è partita la costruzione dello spettacolo e dicui rimangono alcuni elementi della struttura narrativa. A seconda delle possibilità produttive è possibile tradurre i testi cantati in greco, oppure mantenere la lingua originale italiana utilizzando i sottotitoli.

Il progetto pedagogico

Con quale gesto d’anima
muovo il passo di me
sino al possesso del corpo d’altri,
orribilmente vivo,
cosciente, attento a me,
così se stesso come io sono io.
(Fernando Pessoa, da La Mummia)

 

Rimasta nel cassetto per tutti questi anni, la realizzazione di questo progetto segna per il Lemming un momento importante del proprio personale sviluppo artistico, oltre che il desiderio di tornare con una nuova consapevolezza a questo germoglio pieno di vita. Il progetto contiene, infatti, anche una scommessa: quella di fondare una personale pratica di teatro d’opera a partire da un linguaggio teatrale non tradizionale – come troppo sovente avviene - ma in linea con gli sviluppi della pratica teatrale di questo nuovo secolo.
Nel progetto co-produttivo il Teatro del Lemming si è occupato della parte teatrale dell’allestimento (regia, scene, costumi, luci) mentre i due Conservatori della parte musicale (orchestra e cantanti).

Gli attori e gli allievi coinvolti sono stati: Chiara Elisa Rossini, Maria Grazia bardascino, Alessio Papa, Tolja Djokovic, Cristina Barbiero, Marina Carluccio, Dimitios Ioannis Papabasileiou.

Le musiche sono state eseguite dal GMCS - Gruppo di Musica Contemporanea Staffani di Castelfranco: Tommaso Antonucci (oboe), Saul Carraro (clarinetto e clarinetto basso), Kalman Tabanyi (violino), Simone Siviero (viola), Emmanuele Praticelli (violoncello), Edoardo Favarin (percussioni), Riccardo Massolin (pianoforte), con la direzione di Bernardino Beggio.

Le voci, Jacopo Presiri (tenore), Marton Kovacs (baritono), Giulia Pattaro (soprano), Francesco Toso (baritono),  sono state di allievi e neo-diplomati del Conservatorio di rovigo.


 

 

 

 

Con il progetto Il testimone che passa il Teatro del Lemming è stato tra i vincitori della seconda edizione del bando  fUNDER35 – il fondo per l’impresa culturale giovanile.

Attraverso il sostegno del bando puntiamo a liberare delle risorse umane da dedicare principalmente alla sua struttura organizzativa. Perciò gli ’obbiettivi del nostro progetto sono di:

  • strutturare un team manageriale che possa esclusivamente dedicarsi alle attività promozionali, che acquisisca le competenze necessarie ad una diversificazione dell'offerta delle attività della compagnia realizzata attraverso lo sviluppo della promozione anche in una dimensione europea e che si occupi in modo continuativo dell'attività di fund raising;
  • realizzare delle economie gestionali attraverso la formazione del personale in modo che l'aumento delle attività non si traduca in un aumento dei costi in consulenze esterne;
  • creare una rete stabile che riesca a connettere la Compagnia ad alcune imprese culturali estere, in modo da facilitare lo scambio di pratiche artistiche e organizzative;
  • sviluppare il settore marketing finanziando la produzione di materiale promozionale anche in lingua straniera e adottare migliori strategie di comunicazione e promozione delle attività, utilizzando in modo efficace il web;
  • start-up di nuove linee di attività non caratteristiche come lo sviluppo di attività editoriali, la cresita del merchandising legato all'immagine della compagnia e l'avvio di un'attività di service presso il Teatro Studio di Rovigo;

 

Il progetto è realizzato nell'ambito del bando

 FUNDER RGB

         

 

 con il sostegno di

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