VISIONI

 

 

Cari spettatori,
 
con rammarico vi annunciamo che la stagione VISIONI novembre-dicembre 2020 non potrà avere luogo in Teatro Studio a Rovigo a causa del DPCM del 24 ottobre, che, come sapete, prevede la sospensione di tutti gli spettacoli. Siamo dunque costretti a chiudere nuovamente al pubblico lo spazio di viale Oroboni che negli ultimi anni ha fatto avvicinare al teatro contemporaneo studenti del liceo, giovani, appassionati dell’arte in tutte le sue forme, proponendosi come un presidio culturale della città.
In questi giorni, sono affissi  a Rovigo i manifesti di lancio della nostra rassegna, che avrebbe dovuto animare il Teatro Studio fino a Natale: in parte si trattava di spettacoli che avrebbero già dovuto essere presentati nella prima parte dell’anno ma che erano stati bloccati dal precedente lockdown; in parte si trattava di eventi inediti, volti a divulgare la cultura sul territorio. Avevamo pianificato una campagna di comunicazione che prevedeva, inoltre, anche la distribuzione di flyer già andati in stampa e tante altre piccole azioni che annunciavano che, dopo il successo del Festival Opera Prima di settembre, eravamo pronti a riaprire il Teatro Studio, per nutrirci nuovamente di cultura assieme.
Ringraziamo l’associazione Festival Opera Prima, che a settembre ci ha permesso di aprire in tutta sicurezza il Teatro Studio e di contribuire alla realizzazione di un evento importante e ringraziamo voi, cittadini e spettatori, per esserci stati e per esservi fidati: il teatro è stato ed è un luogo sicuro, dove sono stati sempre rispettati tutti i protocolli e l’unico contagio possibile è quello dell’anima e del pensiero critico.
Siamo profondamente dispiaciuti, non solo perché tutto questo lavoro viene reso vano così, da un giorno all’altro e senza preavviso, ma anche e soprattutto perché l’intero settore teatrale, da giugno ad oggi, si è rimboccato le maniche ed ha pianificato una ripartenza rispettosa di tutte le normative previste, riuscendo a rianimare le piazze, le strade, le città, gli spazi al chiuso e all’aperto, riuscendo a portare comunità in un mondo costretto al distanziamento. Pensavamo che di questo le istituzioni ci fossero grati, pensavamo di aver svolto un servizio pubblico fondamentale, tanto più in un momento di crisi come questo, dove è importante non lasciarsi sovrastare dalla paura e avere il coraggio di continuare a guardare negli occhi i nostri vicini, anche se estranei.
La scelta di chiudere i teatri (senza per altro chiudere le chiese, gli stadi, le aziende, le industrie) avviene evidentemente perché il lavoro teatrale viene considerato inessenziale e perciò testimonia la crisi e l’orrore di una società che considera sacrificabili i luoghi culturali anche quando vengono messi in sicurezza. Allo stesso tempo, questa scelta impedisce a decine di migliaia di persone di lavorare, rendendo disastrosa una condizione già difficile e precaria.
Siamo così costretti a rimandare il nostro incontro in presenza, faccia a faccia, ma in questo mese di chiusura non ci fermeremo, continueremo ad immaginare nuovi progetti capaci di portare bellezza. Vi chiediamo quindi, cari cittadini, di non arrendervi neanche voi, di non accettare di essere trasformati in semplice capitale umano, ma di restare umani e cioè esseri pensanti fatti di un’anima e di un pensiero che necessitano sempre di essere nutriti.

TEATRO DEL LEMMING
Rovigo, 26 ottobre 2020

 

domenica 20 DICEMBRE 2020, ore 20.00 | TEATRO STUDIO
TEATRO DEL LEMMING

MUSICHE DEL TEMPO

con Chiara Elisa Rossini, Diana Ferrantini, Massimo Munaro
pianoforte Massimo Munaro

 

Questa sera proveremo a riattraversare alcune delle musiche che ho composto nel corso del tempo per gli spettacoli del Teatro del Lemming. Alcune di queste (in particolare quelle scritte per la Tetralogia), mi hanno davvero sempre accompagnato in questi anni, altre sono invece uscite improvvise da un armadio affollato di cose, di profumi e di ricordi. Ma qui, con il suono del solo pianoforte, ogni brano possiede, mi sembra, un diverso aroma.
I testi poetici che qui verranno detti rievocano, così come le musiche, tanti diversi spettacoli realizzati in questi anni con il Lemming.
Se la musica, così come il teatro, non è che una dinamica, un modo di scrivere il tempo, queste musiche, così come le parole poetiche che accompagnano, cercano di esplorare quello spazio che risulta incorruttibile rispetto all’invecchiamento e alla morte.
La forza del teatro è poi, come sempre, quella di richiamarci tutti insieme qui, nonostante tutto: perché ogni ricordo a teatro non è mai tale se non è condiviso.

Massimo Munaro

 

domenica 20 DICEMBRE 2020, ore 17.00 | TEATRO STUDIO
MASSIMO MUNARO

LA TETRALOGIA DEL LEMMING
il mito e lo spettatore
ed. Il Ponte del Sale

> ingresso gratuito

 

Il libro di Massimo Munaro raccoglie i testi e le testimonianze di quattro storici lavori del gruppo rodigino: EDIPO, DIONISO E PENTEO, AMORE E PSICHE, ODISSEO, più le successive due Postfazioni di A COLONO e de L‘ODISSEA DEI BAMBINI. E‘ il racconto di un‘avventura teatrale e umana fra le più singolari degli ultimi decenni. Al centro di questi lavori c‘è la potenza sempre attuale del mito, e c‘è lo spettatore che, nel suo diretto coinvolgimento drammaturgico e sensoriale, assume qui per una volta l‘inedito ruolo di protagonista.

Dopo aver pubblicato nel 2010 per i tipi Titivillus il primo capitolo su Edipo, avrei voluto pubblicare subito l‘intero testo che è rimasto invece, per tutti questi anni, a dormire in qualche fi le del computer allo stato di bozza. Mai fino ad oggi avevo trovato il momento giusto per rimetterci le mani. Un po’ la quotidianità che chiama con i suoi troppi impegni, un po’ la paura di mettere un punto ad un’esperienza che sento ancora assolutamente in fieri.
Seppure nati a cavallo fra la fi ne degli anni novanta e i primi del nuovo millennio, i lavori della Tetralogia fanno ancora stabilmente parte del repertorio della Compagnia. Non è mai passato un anno, infatti, che insieme a nuovi lavori, almeno qualcuno di questi spettacoli, se non tutti - in modo del tutto anomalo rispetto alla prassi del teatro italiano - non sia stato rimesso in scena e presentato al pubblico. Essi continuano a rappresentare un banco di prova fondamentale per il completamento della formazione dei giovani attori del gruppo. Ma soprattutto, seppure sono passati quasi venticinque anni dalla loro creazione, questi lavori non sembrano aver perso nulla della loro efficacia e della loro potenza. Essi si pongono innanzitutto come interrogazione al teatro. Interrogano la sua natura, la sua attualità, la sua funzione. E lo fanno rimettendo in questione e ridefinendo in modo radicale i suoi elementi strutturali: l’attore, lo spettatore, lo spazio scenico, la drammaturgia - conservando una radicalità irriducibile, un punto di vista che abolisce ogni abitudine e che rifiuta ogni mediazione. La Tetralogia rappresenta, nella storia della mia vita di regista e per il Teatro del Lemming, un punto insieme di arrivo e di partenza, il manifesto del nostro credo teatrale, del tutto antitetico, peraltro, ad un mondo che invece continua a muoversi in direzione opposta. Questo teatro “è così importante, così necessario, così rivoluzionario” ha scritto una mia attrice qualche tempo fa, “che non sai se è parte di una era passata che abbiamo perso e che rimpiangeremo o se è l‘avanguardia, l‘antagonista dell‘era in cui stiamo entrando“.
Naturalmente non posso sapere in quest’epoca di “distanziazione sociale” quale futuro ci aspetti o se questi spettacoli avranno davvero ancora un futuro. Personalmente però credo che continueremo sempre di più ad avere bisogno di un teatro che sia “diverso”, che non riecheggi, insegua o replichi l’orrore del mondo. E se anche la convivenza con quest’epidemia - che rende rischiosa la prossimità fisica con l’altro - dovesse continuare a lungo, inviterei a pensare al teatro come a un pharmakon. La pretesa irrinunciabile del teatro di essere incontro ravvicinato e relazione, oltre che come veleno può essere pensata
come cura: il farmaco di cui abbiamo bisogno per restare umani.

Massimo Munaro

dal 14 al 19 DICEMBRE 2020 | TEATRO STUDIO
TEATRO DEL LEMMING

METAMORFOSI di forme mutate

prenotazione obbligatoria - più repliche al giorno. 5 spettatori a replica

con Alessio Papa, Diana Ferrantini, Fiorella Tommasini, Katia Raguso, Marina Carluccio, Massimo Munaro.
drammaturgia, musica e regia Massimo Munaro

Di forme mutate, liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, propone per ogni partecipante un‘immersione intima e personale nello spazio del rito, del mito e del ricordo. Il lavoro propone anche una possibile via d‘accesso ad un altro livello di realtà, dove siamo posti all‘incrocio fra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. È come se si precipitasse nel labirinto di una memoria ad  un  tempo  personale e archetipica. Siamo di fronte, forse, a dei fantasmi, all‘evocazione di un passato che si fa presente ma che non può tornare. La distanza attore-spettatore mima qui quella distanza irricomponibile che ci separa da ciò che è stato e che non tornerà più. La materia si disfa, si decompone, si mescola. Tutto cambia e si trasforma. Le Metamorfosi cantate da Ovidio si specchiano, così, nelle tante metamorfosi attraversate da ciascuno di noi, in un continuo movimento tra morti e rinascite.
L‘accesso è riservato ad un gruppo di soli cinque spettatori a replica. Sono previste un massimo di quattro repliche giornaliere. 

 

domenica 23 MAGGIO 2021, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
CHILLE DE LA BALANZA (FIRENZE)

C'ERA UNA VOLTA IL MANICOMIO?  > ACQUISTA IL BIGLIETTO

con Claudio Ascoli, Sissi Abbondanza
regia Claudio Ascoli

E’ questa un’edizione nuova e speciale dello spettacolo culto dei Chille nato oltre vent’anni fa e che ad oggi ha superato le 600 repliche e i 60.000 spettatori. “C’era una volta…” ha segnato la ri-apertura del Teatro nell’exmanicomio fiorentino di San Salvi – residenza teatrale della compagnia - appena 15” dopo la mezzanotte di domenica 14 giugno. Al titolo originale è stato aggiunto un "?" molto significativo. Il sottotitolo recita infatti: “Come in manicomio un tempo, forse oggi le persone non sono più Persone, ma numeri”.
Lo spettacolo dura un’ora, rispettando il distanziamento imposto delle normative vigenti. L’attore-regista partenopeo non si è certamente arreso, anzi il momento Covid-19 ha aperto nuovi orizzonti, stimolato singolari, amaramente divertenti momenti di confronto tra la realtà manicomiale di un tempo e l’oggi. Sopravvivere e Vivere allora come adesso spesso erano alternativi tra loro. Tanti i possibili punti in comune che prenderanno così vita nel nuovo racconto di Ascoli: l’assenza della Persona, il dominio del numero, la morte nascosta, il potere assoluto dei “tecnici”. Ci piace qui riportare il commento, che oggi appare quasi profetico, scritto dal critico Enrico Fiore nel 2015: “La situazione odierna, purtroppo, non appare diversa, poiché, se è stato eliminato il manicomio, non è stato eliminato ciò che stava dietro il manicomio. Scontiamo, tutti, la stessa condizione che fu degli ex matti. I meccanismi di potere ci privano del nostro «status» di persone e, dunque, della possibilità di stabilire un contatto vero e proficuo con gli altri. Siamo dei semplici numeri su un cartellino, appunto com’erano i ricoverati negli ospedali psichiatrici.”

 

 

 

domenica 6 DICEMBRE 2020, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
CARLO SERRA

LEZIONI DI MUSICA
COME SUONO DI NATURA
il primo movimento del TITANO di Gustav Mahler

ingresso gratuito su prenotazione

 

La Prima Sinfonia di Gustav Mahler deriva da un suo Lied giovanile, composto nel 1884, un canto che affronta il topos dell’irraggiungibile bellezza del mondo, a cui l’uomo vorrebbe partecipare, ma che lo vede sempre bloccato su una soglia che non riesce a superare: il destino umano sembra così giocato dalle luminescenze di una natura che attrae senza mai farsi penetrare sino in fondo.
Partendo dalle indicazioni di Mahler, che racconta di voler trattare la forma melodica come una pianta, Carlo Serra cerca di sviluppare una lettura filosofica della Prima tesaurizzando la traccia concettuale che le opere di Goethe e di Shopenhauer hanno scavato nella formazione del compositore.


Carlo Serra insegna Teoria delle Arti, del Suono e delle Immagini, ed Estetica dei Media presso il Dipartimento degli Studi Umanistici della Calabria. Ha studiato con Giovanni Piana presso l’Università degli Studi di Milano, dedicando alcune monografie al tema di una Filosofia della Musica di impronta fenomenologica fra i quali, appunto, il recente “Come suono di natura – metafisica della melodia nella Prima Sinfonia di Gustav Mahler”. Dirige la rivista scientifica online “De Musica”.

 

domenica 9 MAGGIO 2021, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
CADA DIE TEATRO (CAGLIARI)

PESTICIDIO  > ACQUISTA IL BIGLIETTO

di Pierpaolo Piluddu, Andrea Serra
con Pierpaolo Piluddu
documentazione video Andrea Mascia
regia Alessandro Mascia

 

Bachisio è un uomo semplice, fortemente legato alla sua terra. Insieme a sua moglie e a suo figlio, come tanti altri contadini, sta lottando contro una grande impresa, “Bentulare”, che ha acquistato enormi appezzamenti di terreni in tutta la Sardegna per coltivarli in maniera intensiva. Suo figlio, Michelangelo, laureato in agraria, da anni cerca di coniugare le antiche conoscenze agricole dei suoi nonni con la ricerca scientifica e la produttività, in un contesto di grande rispetto per la natura.
Bachisio però sta vivendo dei giorni di grande dolore. Qualche settimana prima, lui e suo figlio avevano chiesto con insistenza, ma inutilmente, ai responsabili di “Bentulare” di non irrorare con pesticidi i campi attigui ai loro per non inquinare le produzioni biologiche…
Man mano che va avanti, il racconto di Bachisio si fa sempre più intenso e diventa una dichiarazione d’amore alla giustizia, allaTerra… e all’amore stesso.

Cada Die Teatro nasce a Cagliari nel 1982. La compagnia, lavorando per un teatro che fosse il più vicino possibile alla realtà, ha individuato nella centralità dell’attore l’elemento principale della sua poetica teatrale. Ciò ha significato trattare temi forti e vicini al proprio vissuto con linguaggi semplici e comprensibili, nel tentativo di costruire un teatro che fosse popolare senza per questo smettere di ricercare nuove forme di comunicazione.

 

giovedì 12 NOVEMBRE 2020, ore 20.00 | TEATRO STUDIO
WELCOME PROJECT THE FOREIGNER'S THEATRE (IT/DE)

ANGST VOR DER ANGST

di e con Chiara Elisa Rossini
assistenza ed elaborazione video Aurora Kellermann
musiche originali Munsha
tecnica Silvia Massici
riprese video Marina Carluccio
co-produzione Teatro del Lemming

 

Le paure, spiriti irrazionali e divini, si impossessano di persone, paesi, città e persino intere nazioni quando queste perdono il contatto con il proprio materiale inconscio, quando ignorano i conflitti e gli emarginati. ANGST VOR DER ANGST nasce dal desiderio di indagare il legame tra le paure individuali e quelle collettive. Una sola persona in scena. Una drammaturgia non narrativa, ma poetica, fatta di giustapposizioni e frammenti, di parole dette e taciute. Un lavoro che intreccia sogni, fiabe delle cultura europea, ricordi e  filastrocche, poesie e modi di dire, saggi popolari e saggi accademici. Parole dritte e parole rovesce. Suoni e video. I telegiornali e le voci dei politici, le loro minacce, le promesse e gli scenari che sanno dipingere.

WELCOME PROJECT_the foreigner‘s Theatre è una formazione emergente al femminile nata nel 2015 da un‘idea di Chiara Elisa Rossini. Perché WELCOME PROJECT_the foreigner‘s Theatre? Il Teatro è un luogo altro, governato da proprie regole e leggi, al suo interno siamo tutti stranieri alla ricerca di intimità e dignità. La prima produzione di Welcome Project è stata INTIME FREMDE. Lo spettacolo ha debuttato nel novembre 2015 presso Acker Stadt Palast di Berlino. Intime Fremde è stato prodotto dal Teatro del Lemming in collaborazione con TATWERK I Performative Forschung.

domenica 16 MAGGIO 2021, ore 18.00 | TEATRO STUDIO
QUI E ORA RESIDENZA TEATRALE (BERGAMO)

I WILL SURVIVE  > ACQUISTA IL BIGLIETTO

testo Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
regia Marta Dalla Via
supervisione drammaturgica Diego Dalla Via
luci Paolo Tizianel
con il supporto di Campo Teatrale

 

Nei videogiochi, fino a qualche decennio fa, avevi tre vite. Se sbagliavi, servivano altre monete. Oggi il bello dei videogame è che puoi giocare all’infinito, ma la vita, nella sua essenza, è rimasta quella degli anni ottanta: si muore una volta sola. Eppure, con le sue monetine nelle tasche, l’umanità resiste. Combatte, lotta, si dibatte, a volte si lascia vivere, altre viene travolta. E’ un’apocalisse mai catastrofica fino in fondo, un disastro continuo e patinato nonostante i soldi che mancano, i figli adolescenti, la casa che non c’è o costa troppo, il lavoro che consuma, il corpo che va a pezzi.
C’è differenza fra vivere e sopravvivere?

Qui e Ora Residenza Teatrale nasce nel 2007 sul territorio della Bergamasca con il progetto Être – Esperienze Teatrali di Residenza. È costituita da artisti provenienti da esperienze diverse ma  accomunati da una stessa visione poetica. Qui e Ora è una compagnia di produzione, lavora su drammaturgia autografa e ama confrontarsi e collaborare con altri artisti per dare vita alle proprie opere:  artisti visivi, scrittori, danzatori, teatranti, in un meticciamento di linguaggi e visioni.

TEATRO STUDIO - ROVIGO
VISIONI spettacoli | residenze teatrali
novembre / dicembre 2020

 



1 NOVEMBRE 2020 // ore 18.00 >
QUI E ORA RESIDENZA TEATRALE
I WILL SURVIVE

 

12 NOVEMBRE // ore 20.00 >
WELCOME PROJECT _ THE FOREIGNER'S THEATRE
ANGST VOR DER ANGST

 

29 NOVEMBRE // ore 18.00 >
CADA DIE TEATRO
PESTICIDIO

 

6 DICEMBRE // ore 18.00 >
CARLO SERRA
LEZIONI DI MUSICA COME SUONO DI NATURA
il primo movimento del TITANO di Gustav Mahler

 

13 DICEMBRE // ore 18.00 >
CHILLE DE LA BALANZA
C'ERA UNA VOLTA IL MANICOMIO


 

TEATRO DEL LEMMING IL TEATRO DELLO SPETTATORE

DAL 14 AL 19 DICEMBRE >
METAMORFOSI di forme mutate

 

20 DICEMBRE // ore 17.00 >
MASSIMO MUNARO
LA TEATRALOGIA DEL LEMMING il mito e lo spettatore

 

20 DICEMBRE // ore 20.00 >
MUSICHE DEL TEMPO

 


 


BIGLIETTO > € 10,00
METAMORFOSI > € 15,00
RIDOTTO UNDER 25 > € 3,00
(*eccetto Metamorfosi)

Per info e prenotazioni > 0425.070643

BIGLIETTERIA >
ONLINE su liveticket.it o www.teatrodellemming.it
TEATRO STUDIO in presenza a partire da un'ora prima dell'inizio degli spettacoli

In considerazione dell’emergenza sanitaria in atto, gli spettacoli presenteranno CAPIENZE RIDOTTE per garantire la sicurezza individuale e collettiva. Vengono quindi privilegiati i canali di vendita online. A tutto il pubblico chiediamo di recarsi a teatro con largo anticipo in modo da agevolare i flussi in entrata. Vi chiediamo inoltre di rispettare le norme in vigore alla data degli eventi.

 


INFORMAZIONI

TEATRO DEL LEMMING
Centro internazionale di produzione e ricerca - il teatro dello spettatore
TEATRO STUDIO, Viale Oroboni 14 - Rovigo
tel. 0425.070643
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Lemming

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